Medici di base: emergenza in 14 aree del Trentino

di Domenico Sartori

Sono quattordici, in Trentino, gli ambiti territoriali dove c’è carenza di medici di medicina generale. Gli ambiti sono stati individuati all’Azienda provinciale per i servizi sanitari con delibera del 23 aprile scorso, pubblicato tre giorni dopo sul Bolletti ufficiale della Regione, per aprire i termini del bando alla partecipazione dei medici interessati.

Le procedure per l’assegnazione sono in corso.

Riguardano la zona di Trento e Valle dei Laghi, con gli ambulatori da aprire a Trento (a Martignano) e Cavedine. Per il servizio territoriale Centro Nord e Vallagarina, c’è carenza anche ad Ala.

L’altra località in cui si attende l’apertura di un ambulatorio principale da parte di un medico è il comune di Ledro. In Alta Valsugana, due incarichi sono previsti a Pergine. In Bassa Valsugana c’è carenza a Borgo, in val di Fassa a Mazzin. Nella zona della Rotaliana, Paganella e Val di Cembra, serve un medico a Fai della Paganella, Mezzocorona e Lavis, in Val di Non a Cles e Campodenno, in Val di Sole a Commezzadura.

Nel bando dell’Azienda sanitaria si precisa che sono due le graduatorie: una per i medici concorrenti per trasferimento interno ed esterno alla provincia, l’altra per i medici che concorrono in quanto inseriti nella graduatoria provinciale per l’anno 2018.

Delle zone carenti di medici, dà conto anche l’assessore alla salute Luca Zeni in risposta ad una interrogazione di Claudio Civettini (Civica Trentina) ricordando che la procedura di individuazione degli ambiti carenti è fissata dall’Accordo collettivo nazionale per i medici di medicina generale, che individua una rapporto ottimale medico/popolazione pari a 1 medico ogni 1.275 abitanti. Zeni spiega inoltre che le località carenti di medici «sono state individuate dall’Azienda sulla base di una valutazione complessiva delle esigenze assistenziali della popolazione dell’ambito, che tengono conti di numerosi fattori, quali ad esempio la cessazione di medici, la limitazione della libertà di scelta dei cittadini, l’assenza di ambulatori principali di altri professionisti in una data località, i servizi presenti sul territorio».

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