Associazione Italia Israele: «Vergogna per Soros a Trento»

«Trovo grave che, dopo non aver detto nè fatto nulla contro il fiorente antisemitismo in Trentino promotore di pesanti attacchi a Israele e il Giro d’Italia, le istituzioni trentine attraverso il Festival dell’economia di Trento, evento pubblico finanziato con soldi pubblici, ospitino lo speculatore internazionale George Soros». Lo afferma in una nota il presidente dell’Associazione Italia Israele, Alessandro Bertoldi.

«Questo personaggio privo di alcun ruolo istituzionale, nonchè di scrupoli e moralità, già bandito da Austria e Ungheria (suo Paese di origine) verrà accolto in pompa magna a un evento importante come il Festival dell’economia di Trento», sottolinea Bertoldi. «Mi chiedo cosa abbia da dire, ma soprattutto cosa ci sia da imparare da un personaggio come questo la cui unica attività è sempre stata quella di speculare su immigrazione, destabilizzazione dei governi nazionali e sull’indebolimento dello Stato d’Israele». «Auspico come i trentini che sanno distinguere coloro che creano ricchezza e chi causa povertà, caccino Soros a pedate e il mondo politico prenda le distanze da questa enorme vergogna», conclude Bertoldi.

Anche la Lega si aggrega alla protesta. «È oltraggioso che ad un festival dedicato alla robotica e alla tecnologia venga invitato come ospite d’onore Soros, capo e il simbolo dell’elite mondialista».

Lo afferma il segretario della Lega del Trentino, Mirko Bisesti, che invita «tutti i rappresentanti delle forze politiche che non si identificano nel pensiero mondialista ed elitario che rappresenta Soros a firmare una lettera di denuncia».
«È inaccettabile - aggiunge - che un evento che dovrebbe parlare in modo obiettivo di economia e di finanza si trasformi in una kermesse dove l’imparzialità da parte di alcuni soggetti che gestiscono questo festival supera di gran lunga ogni più nefasta previsione». Bisesti, che definisce Soros un «complice dell’invasione», ricorda che «è anche il fondatore della Open Society Foundations, che opera per finanziare le cause pro migrazione».

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