Derubata coppia di anziani In azione due ragazzini

di Flavia Pedrini

Si sono avvicinati con fare gentile ad una signora malata, che per camminare usa un girello ed ha problemi di memoria. Ma, dopo averla accompagnata in casa, i due giovanissimi hanno rubato portafoglio, chiavi di casa e portamonete.

L’odioso episodio è successo lunedì scorso a Madonna Bianca, nell’abitazione in cui vivono due novantenni e, non più tardi di ieri, in un’altra casa è successo un fatto analogo. Insomma, ci sarebbe in azione una coppia di ragazzini, forse due fratelli.

Era pomeriggio e l’anziana, che ha gravi problemi di salute, era uscita di casa per una breve passeggiata. Al rientro, mentre armeggiava nella borsa alla ricerca delle chiavi, è stata avvicinata da due ragazzi. «Uno aveva 15 o 16 anni - racconta il marito - l’altro invece era più piccolo, forse aveva 5 o 6 anni». La moglie ha suonato il campanello per farsi aprire e il più grande dei due, con fare molto gentile, le ha offerto il braccio, per accompagnarla in casa.

Un gesto cortese, che però avrebbe nascosto intenti decisamente poco nobili. I due minorenni, una volta dentro, si sono fermati vicino ad un mobile della sala da pranzo. «In un cassetto metto sempre le chiavi di casa, il portafoglio ed il portamonete, quando rientro», spiega il proprietario. In quel momento, va detto, la coppia non si è accorta di nulla ed ha scambiato quattro chiacchiere con i due giovanissimi ospiti.

«Erano cortesi e sorridenti con mia moglie. Allora ho chiesto loro come si chiamassero e, in particolare, il loro cognome. Sono qui da una vita e conosco le famiglie della zona. Parlavano italiano e mi hanno detto che abitavano nelle case vicine alla nostra, ma il cognome che mi hanno riferito (un tipicamente trentino ndr) - racconta il signore - non l’avevo mai sentito».

I due ragazzi poi hanno salutato e se ne sono andati. Ma nella testa del novantenne è rimasto il tarlo su quanto avevano raccontato. Con le ore si è convinto che si trattasse di una bugia e che i due ragazzini premurosi fossero in realtà due furbacchioni, anche perché non risultavano famiglie con quel cognome nelle abitazioni vicine alla sua.

Un sospetto che, la mattina dopo, ha trovato conferma, quando l’uomo ha aperto il cassetto in sala da pranzo: «Le chiavi di casa, il portafoglio e il portamonete, dove c’erano carta di identità e tessera sanitaria, erano spariti - spiega sconsolato - Mi è rimasto solo l’abbonamento del tram». All’anziano non è rimasto altro da fare che sporgere denuncia.

Al danno subito (c’erano alcune decine di euro), si è aggiunta l’incombenza di dovere rifare i documenti e, soprattutto, sostituire le serrature. Ma non è tutto. Mentre l’uomo era a sporgere denuncia, i due ragazzini si sono ripresentati a casa: «Hanno suonato al cancello, due giorni dopo avere fatto un furto. In casa c’era mio figlio, che ha cercato di fotografarli. A quel punto, vedendo che non c’eravamo né io né mia moglie, sono scappati. Segno che sono davvero sfrontati».

Il sospetto dell’uomo è che quella, peraltro, fosse la terza visita. «Credo che mia moglie li avesse fatti entrare e che mi abbiano rubato l’orologio da polso, che è sparito. Proprio questo pomeriggio (ieri ndr), è successo un furto analogo in un’altra abitazione della zona. Da cittadino, mi sento in dovere di avvisare le persone, affinché stiano attente - conclude - Questi ragazzi sembrano innocui, si avvicinano con la scusa di dare un aiuto o di chiedere un bicchiere d’acqua, ma una volta dentro poi rubano».

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