Una famiglia sfrattata dalle Torri Quattro persone senza casa

Lo sfratto esecutivo per Nora Yahyaoui e la sua famiglia è previsto per questa mattina alle ore 10 e 30. La famiglia di origine tunisina, composta per l’appunto dalla madre, dal padre e da due figli di 11 e 12 anni, dovrà dunque abbandonare l’appartamento Itea a Madonna Bianca, nella Torre 2. Questo perché, a quanto pare, nonostante le richieste a Provincia, Comune ed altre associazioni come Caritas, non sembrerebbero esserci altri appartamenti disponibili per ospitare Nora ed i suoi famigliari. Una dinamica, quella dello sfratto, della quale la famiglia era tuttavia già stata informata da tempo. Inizialmente doveva avvenire lo scorso dicembre, proprio alla fine del 2017.

Erano stati però concessi ulteriori cinque mesi agli ormai ex abitanti di Madonna Bianca per trovare una nuova sistemazione, operazione che purtroppo non ha dato i risultati sperati. Ed alle 10 e 30 di questa mattina un rappresentante legale, uno di Itea ed un ferramenta hanno cambiato definitivamente la serratura dell’appartamento.

Occorre però ricostruire la vicenda nella sua interezza. Quando, circa dieci anni fa, Nora e la sua famiglia sono entrati nell’appartamento, lo hanno fatto in uno stato di provvisorietà. Quest’ultimo, come precisato dal presidente di Itea Salvatore Ghirardini, ha durata di 18 mesi. Almeno inizialmente, dato che con le dovute richieste è possibile attuare un prolungamento fino a tre anni.

«E cosi è stato, solo che nel mentre questa famiglia non ha fatto alcuna richiesta al Comune per l’ottenimento di case popolari, come da prassi - ha evidenziato Ghirardini. - Dunque nel momento in cui si presenta un caso più grave del loro, l’appartamento deve essere liberato. Dispiace per questa situazione, ma non dimentichiamoci quanto di buono abbiamo fatto e stiamo continuando a fare per tanti nuclei famigliari. Questa situazione è ormai sotto nostra analisi da circa due anni e mezzo e loro stessi sapevano cosa stava succedendo. Non bisogna pensare che una proroga equivalga ad un acquisto, purtroppo questa mentalità del «farò più avanti» non aiuta nessuno». Nora stessa ha infatti evidenziato che le comunicazioni di ITEA sono state numerose negli ultimi tempi, anche se al momento questo sfratto rappresenta una situazione difficile da gestire. «I nostri vicini di casa ci hanno aiutato tanto e offerto ospitalità, solo che con due bambini diventa difficile accettare - ha spiegato Nora. - Purtroppo non abbiamo trovato nulla e le persone a cui abbiamo chiesto ci hanno detto che non c’erano appartamenti disponibili».

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