Ospitato dalla famiglia, abusa del figlio di 7 anni

Era stato ospitato da una famiglia di suoi connazionali perché appena giunto in Italia era in difficoltà. Li ha ripagati con atti di violenza sessuale nei confronti del loro figlio che all’epoca in cui si sono verificati i fatti aveva appena sette anni.
Mercoledì gli uomini della squadra mobile della Questura di Trento hanno eseguito una sentenza nei confronti di un ventiseienne africano che il gup Francesco Forlenza ha condannato, a maggio, a quattro anni di reclusione.

Gli espisodi di violenza nei confronti del bambino risalgono al 2016 quando il giovane era stato accolto in casa dalla famiglia come un parente. La coppia con il bambino, che da tempo vive nei dintorni di Trento, aveva visto in lui una persona in difficoltà, bisognosa di aiuto e non si erano tirati indietro.

È stato il piccolo, dopo che gli episodi si erano ripetuti, che aveva trovato la forza e il coraggio di parlarne con i genitori i quali hanno subito presentato denuncia. A difendere l’uomo è stata chiamata l’avvocato Enrica Franzini che alla luce dei problemi di natura psichiatrica dell’uomo aveva chiesto un rito abbreviato condizionato appunto da una perizia psichiatrica. Respinta la richiesta del legale, si era proceduto comunque con rito abbreviato in quanto già il centro di salute mentale che seguiva l’uomo aveva emesso un parere nel quale veniva detto che sì il giovane aveva dei disturbi psicotici ma non disturbi della personalità. Purtoppo per la famiglia che lo ha ospitato, questa differenza non ha impedito che il giovane abusasse del bambino. Minore che in un ambiente protetto ha ricostruito gli episodi e spiegato quanto l’«orco» gli aveva fatto senza che lui, inizialmente, capisse bene quanto stava accadendo e la violenza di quelle azioni.

Nel maggio dello scorso anno il gup ha condannato l’uomo per il reato di violenza sessuale aggravata dalla giovane età della vittima. Né dopo la denuncia né dopo la condanna erano scattate misure cautelari nei confronti del giovane. Solo nell’aprile di quest’anno è stato emesso un provvedimento del giudice con una serie di restrizione. Per tutelare eventuali altre vittime il giudice aveva stabilito una serie di interdizioni e misure di sicurezza come il divieto di avvicinarsi a parchi o luoghi frequentati da bambino o il divieto di compiere attività con bambini. Passati i mesi l’altro giorno è arrivato il momento dell’esecuzione della sentenza. Ovviamente dopo i fatti il giovane era stato allontanato dalla casa dove era ospite ed era seguito dai servizi sociali che in più occasione gli avevano offerto una casa dove poter soggiornare. Lui ha sempre rifiutato tanto che negli ultimi tempi era diventato un clochard.

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