Barba tricolore: è una star dopo la copertina dell'Adige

Non poteva passare inosservato. E infatti è stato notato subito: la sua lunga barba tricolore è finita in prima pagina sull’Adige. Da allora, è stato un tripudio: giornali, televisioni, ma anche gente comune. Che lo ferma per strada, lo riconosce, chiede di farsi una foto con lui, quando va bene gli offre un bicchiere. Insomma, ormai ha più o meno un fan club.

Lui è Francesco Traversi, che dopo tanto affetto è quasi commosso. Tanto che con alcuni compagni del gruppo Alpini di Montemurio, in provincia di Prato, si prende la briga di venire in redazione solo per ringraziare: «Per piacere scrivetelo, ringrazio tutti. Tutti quanti. E poi basta che altrimenti mi commuovo».

In realtà lui una storia da raccontare ce l’ha. Perché chi immagina che quella barba sia frutto di qualche minuto davanti allo specchio è fuori strada. È servito impegno. Un impegno, per altro, che lui mette da qualche anno: «La prima volta è stato all’adunata di Aosta - spiega - ho pensato di farla colorare. Da allora lo faccio ogni anno. Ma non ho mai avuto questo successo».

Il merito è dell’idea, ma anche un po’ della parrucchiera. Perché dietro quel barbone colorato c’è parecchio lavoro: «Sono stato due ore dalla parrucchiera, per l’adunata. Il bianco è mio, mi ha schiarito solo qualche pelo che è ancora nero. Il resto l’ha colorato. Ma quando arrivo a casa taglio tutto». Così, di netto. Poi qualche mese di pausa, e si tornerà a lavorare per la prossima adunata: «Per averla così non la taglio da settembre», spiega.

Lui e il suo gruppo dormono in Valsugana, ma ieri sono scesi a Rovereto: «Sì, perché Rovereto è un gioiello, non potevamo non venire. E poi qui c’è il museo della guerra e la campana dei caduti». Non c’erano, però, i servizi pubblici per portarli a Miravalle: «C’è qualcuno che si è lamentato di questo. Ma noi abbiamo trovato un mezzo che gentilmente ci ha accompagnato. L’organizzazione di questa adunata? Per ora davvero ottima».

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