Bagno di folla per Mattarella «Presidente, ci fidiamo di lei»

Nessuna dichiarazione, ma tante calorose strette di mano, condite da un sorriso sincero sul volto, a godersi l’affetto degli alpini e dei trentini.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato ieri a Trento poco dopo le 19, atterrando all’aeroporto di via Lidorno con il Falcon dell’Aeronautica Militare a bordo del quale ha raggiunto il capoluogo da Cuneo, dove aveva presenziato alle celebrazioni per il settantesimo anniversario dell’insediamento del suo predecessore Luigi Einaudi al Quirinale.

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Da un pezzo di storia d’Italia ad un altro, come quello rappresentato dagli alpini, in un fine settimana tutto vissuto tra le montagne.
Dopo aver lasciato l’aeroporto Caproni il Capo dello Stato a bordo di una Audi A8 blindata ha raggiunto il cuore del capoluogo, scortato da uomini e mezzi della propria scorta, che hanno raggiunto il Grand Hotel Trento, in via Alfieri, anticipati da agenti della polizia, della Digos e da agenti e motociclisti della Polstrada.

Ad accogliere Sergio Mattarella, centinaia e centinaia di alpini, trentini e non e di semplici cittadini che fin dalle 17 hanno iniziato ad assieparsi dapprima in via Alfieri, poi all’incrocio con via Torre Verde e via via lungo il tratto di strada tra la biblioteca comunale e il parco di piazza Dante. Tutti in attesa del Presidente della Repubblica che, come detto, non ha deluso le attese. Dopo essere sceso dall’Audi presidenziale, anziché dirigersi immediatamente verso la hall del Grand Hotel, come forse gli uomini della sua scorta avrebbero preferito, ha deciso di incamminarsi lungo il cortile dell’hotel verso via Alfieri, dove ha stretto numerose mani e risposto con entusiasmo e sorrisi di sincero compiacimento agli applausi e all’entusiasmo della folla, che forse neppure lui si aspettava in queste fasi non facili della politica italiana, che lo hanno visto impegnato in ripetuti sforzi, non ancora compiutamente tramutatisi in un pieno risultato, per dare un governo al Paese.

«Presidente, ci fidiamo di lei», «Grazie di essere qui», «Viva il Presidente», ha invece ripetuto tra gli applausi la folla tra cui vi erano persone ordinatamente in attesa da oltre un paio d’ore appoggiate alle transenne con le quali è stata messa in sicurezza l’area attorno al piazzale d’ingresso del Grand Hotel.

A vegliare sulla sicurezza della struttura e su un arrivo senza intoppi per la prima carica dello Stato, oltre al personale del Ministero degli Interni che costantemente curano gli spostamenti del Presidente della Repubblica, anche agenti della polizia trentina - con il questore Massimo D’Ambrosio in testa, tra i primi a salutare Mattarella all’arrivo in via Alfieri - e militari dell’Arma del comando provinciale e della compagnia di Trento che hanno curato la Scorta d’onore del Capo dello Stato.

A precedere Sergio Mattarella di qualche minuto, ieri verso le 18.45, era stata Roberta Pinotti, ministro della Difesa giunta a Mattarello a bordo di un elicottero dell’Esercito. Anche per lei applausi ed entusiasmo al suo arrivo al Grand Hotel da parte della folla. Nella serata di ieri Pinotti ha partecipato nel vicino palazzo della Provincia alla «Cena verde», con rappresentanti delle istituzioni locali e i vertici dell’Esercito, degli Alpini e dell’Ana.

Oggi invece il Presidente della Repubblica - che, lo ricordiamo, è a Trento formalmente in «visita privata», non essendo l’adunata degli alpini un evento istituzionale - alle 9 salirà sul Doss Trento per recarsi al mausoleo di Cesare Battisti per onorare il martire irredentista. Poi, sceso al cimitero monumentale di via Giusti, deporrà due corone, una al Sacrario militare italiano, l’altra al Monumento ossario dei caduti austroungarici. Un momento altamente simbolico in questa «Adunata della pace». Mattarella assisterà poi brevemente alla sfilata degli alpini in piazza Dante, partendo per Roma in tarda mattinata.

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