Vaccini, crescono le coperture in Trentino Aumento dell'1% e del 4% del morbillo

L’obbligo vaccinale, in Trentino, ha portato in media ad un aumento delle coperture di circa l’1%. L’aumento maggiore si è avuto nella copertura del morbillo passata dall’87,43% del 2016 al 91,68% del 2017. I dati emergono dal monitoraggio sull’impatto dell’introduzione dell’obbligo vaccinale e sono stati illustrati in una conferenza stampa al Ministero della Salute in occasione della settimana europea delle vaccinazioni che si celebra dal 23 al 29 aprile.
Secondo i nuovi dati, che monitorano l’effetto dell’obbligo nei primi 6 mesi, ovvero fino a dicembre 2017, la prima dose di vaccino contro il morbillo vede una crescita a livello nazionale delle coperture del 4,42% rispetto all’anno precedente, una sola regione che supera il 95%, il Lazio, e altre due che vi si avvicinano, ovvero Piemonte e Umbria, con rispettivamente il 94,7% e 94,5.

Trainate dal generale aumento delle vaccinazioni obbligatorie, crescono a livello nazionale anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come quella anti-pneumococcica e anti-meningococcica C, con un aumento rispettivamente di circa il 2 e 2,5%.

In Trentino la soglia del 95%, valore che permette l’immunità di gregge, non è stata raggiunta per nessuna vaccinazione. Il dato migliore, nella coorte di nascita 2015 per i bimbi di 24 mesi, si ha per il tetano (94,1). Guardando i vari distretti, però, si scopre che per la vaccinazione sul tetano, nel distretto Ovest, l’obiettivo del 95% è stato centrato e mancano pochi centesimi anche per Polio, Difterite, Pertosse ed Epatite. Restringendo maggiormente l’area il 95% è superato nella zona della Bassa Valsugana per gran parte delle vaccinazioni obbligatorie e così anche in val di Sole. L’adesione più bassa, invece, si ha in Vallagarina.

Nei dati diffusi dal ministero, oltre all’aggiornamento delle coperture vaccinali a 24 mesi, sono contenute anche quelle a 36 mesi, 48, 5-6 anni, 8, 18 e 18. Questo per aggiornare se eventuali inadempienti si sono poi messi in regola con le vaccinazioni, anche se in ritardo. Le coperture vaccinali nazionali a 36 mesi, relative ai bimbi nati nel 2014, permette infatti di monitorare la quota di bambini inadempiente l’anno precedente e recuperati.

Per quanto riguarda la polio, la copertura nazionale a 24 mesi vede un aumento del +1,21% rispetto al 2016, e con 11 regioni che superano il 95%. A non raggiungere questa soglia sono: Lombardia (94,8), Emilia Romagna (94,7%), Puglia (94,4) e Val d’Aosta (93,6), Provincia di Trento (93,9), Marche (93%), Sicilia (91,3%), Friuli Venezia Giulia (90,4) e, la peggiore, la Provincia di Bolzano (85,8%), Veneto (93,5%).

Ancora vulnerabile, soprattutto per quanto riguarda il morbillo, la fascia dei 18enni dove la copertura in Trentino è dell’88,77 per cento per la prima dose e del 73,30 % per la seconda dose. Percentuale del 70 per il meningococco C.
Dal 1 gennaio al 28 febbraio 2018, 16 Regioni hanno segnalato al Sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo e rosolia 411 casi di morbillo, inclusi 2 decessi. Oltre l’80% dei casi è stato segnalato da 4 Regioni (Sicilia, Lazio, Calabria e Toscana).L’obbligo vaccinale, in Trentino, ha portato in media ad un aumento delle coperture di circa l’1%. L’aumento maggiore si è avuto nella copertura del morbillo passata dall’87,43% del 2016 al 91,68% del 2017.

I dati emergono dal monitoraggio sull’impatto dell’introduzione dell’obbligo vaccinale e sono stati illustrati in una conferenza stampa al Ministero della Salute in occasione della settimana europea delle vaccinazioni che si celebra dal 23 al 29 aprile.


Secondo i nuovi dati, che monitorano l’effetto dell’obbligo nei primi 6 mesi, ovvero fino a dicembre 2017, la prima dose di vaccino contro il morbillo vede una crescita a livello nazionale delle coperture del 4,42% rispetto all’anno precedente, una sola regione che supera il 95%, il Lazio, e altre due che vi si avvicinano, ovvero Piemonte e Umbria, con rispettivamente il 94,7% e 94,5.


Trainate dal generale aumento delle vaccinazioni obbligatorie, crescono a livello nazionale anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come quella anti-pneumococcica e anti-meningococcica C, con un aumento rispettivamente di circa il 2 e 2,5%.
In Trentino la soglia del 95%, valore che permette l’immunità di gregge, non è stata raggiunta per nessuna vaccinazione. Il dato migliore, nella coorte di nascita 2015 per i bimbi di 24 mesi, si ha per il tetano (94,1). Guardando i vari distretti, però, si scopre che per la vaccinazione sul tetano, nel distretto Ovest, l’obiettivo del 95% è stato centrato e mancano pochi centesimi anche per Polio, Difterite, Pertosse ed Epatite. Restringendo maggiormente l’area il 95% è superato nella zona della Bassa Valsugana per gran parte delle vaccinazioni obbligatorie e così anche in val di Sole. L’adesione più bassa, invece, si ha in Vallagarina.


Nei dati diffusi dal ministero, oltre all’aggiornamento delle coperture vaccinali a 24 mesi, sono contenute anche quelle a 36 mesi, 48, 5-6 anni, 8, 18 e 18. Questo per aggiornare se eventuali inadempienti si sono poi messi in regola con le vaccinazioni, anche se in ritardo. Le coperture vaccinali nazionali a 36 mesi, relative ai bimbi nati nel 2014, permette infatti di monitorare la quota di bambini inadempiente l’anno precedente e recuperati.


Per quanto riguarda la polio, la copertura nazionale a 24 mesi vede un aumento del +1,21% rispetto al 2016, e con 11 regioni che superano il 95%. A non raggiungere questa soglia sono: Lombardia (94,8), Emilia Romagna (94,7%), Puglia (94,4) e Val d’Aosta (93,6), Provincia di Trento (93,9), Marche (93%), Sicilia (91,3%), Friuli Venezia Giulia (90,4) e, la peggiore, la Provincia di Bolzano (85,8%), Veneto (93,5%).


Ancora vulnerabile, soprattutto per quanto riguarda il morbillo, la fascia dei 18enni dove la copertura in Trentino è dell’88,77 per cento per la prima dose e del 73,30 % per la seconda dose. Percentuale del 70 per il meningococco C.
Dal 1 gennaio al 28 febbraio 2018, 16 Regioni hanno segnalato al Sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo e rosolia 411 casi di morbillo, inclusi 2 decessi. Oltre l’80% dei casi è stato segnalato da 4 Regioni (Sicilia, Lazio, Calabria e Toscana).

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