Trentini in fuga dal lavoro Pensioni, +10% nel 2017

I trentini che possono lasciare il lavoro e andare in pensione non ci pensano a rimanere in attività. L’anno scorso, come dimostra l’Osservatorio Inps sulle pensioni vigenti in Trentino al primo gennaio di quest’anno, hanno scelto di uscire dal lavoro perché hanno raggiunto i requisiti contributivi per farlo il 22% di persone in più rispetto all’anno precedente.

Lo mette in evidenza il dato sul dato delle nuove pensioni di vecchiaia liquidate nel 2017 che sono passate infatti a oltre 3.100 contro le 2.600 circa del 2016. Un aumento di oltre il 20% che ha trainato il numero complessivo di nuove pensioni erogate nel corso del 2017, salite a oltre 5.100 con un incremento del 10% circa sul 2016. Di queste però i due terzi sono quelle effettivamente legate a lavoratori che hanno raggiunto i contributi necessari, il resto sono assegni sociali o pensioni di invalidità assegnate ex novo.

Più nel dettaglio sono state in totale 5.134 le nuove pensioni rispetto alle 4.631 del 2016. Il loro importo è passato dai 1.047 euro lordo mensile degli assegni liquidati nel 2016 ai 1.147 euro del 2017, con un aumento di circa il 9% rispetto all’anno precedente.

L’età media di tutte le nuove pensioni liquidate nel 2017 è in Trentino di 65,7 anni rispetto ai 67,7 della media nazionale.

Per le sole nuove pensioni di vecchiaia, invece, l’aumento è del 22,7% di numero perché si passa dalle 2.546 liquidate nel 2016 alle 3.129 liquidate nel 2017. «Negli anni passati chi arrivava a raggiungere i requisiti di vecchiaia andava avanti fino ai 65 anni. Oggi di fronte all’incertezza sul futuro, in particolare sul fatto che ci possano essere delle nuove riforme e nuove regole per andare in pensione, magari peggiorative, chi può andare se ne va» sottolinea Marco Zanotelli, direttore dell’Inps regionale. Lo dimostra anche l’età a cui i lavoratori in Trentino vanno in pensione nel 2017 in base ai requisiti di vecchiaia: 62,8 anni in Trentino rispetto ai 63,5 anni a livello nazionale. Gli importi delle nuove pensioni di vecchiaia sono stati in media di 1.444 euro circa.

«La maggioranza di questi assegni è di chi ha raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi e decide di andare in pensione, mentre in passato si attendevano i 65 anni almeno» continua Zanotelli.

Se le pensioni di vecchiaia sono aumentate in maniera molto forte, sono invece calate del 4,2% le pensioni di invalidità liquidate con un importo medio liquidato per queste ultime di 1.048,26 euro per gli uomini e di 639,19 euro per le donne con un importo medio frutto dei dati di entrambi i sessi di 907,75 euro. Anche gli assegni sociali sono calati del 5,7% con un importo medio complessivo di circa 408 euro.

In totale invece le pensioni vigenti in Trentino nel 2017 sono lievemente diminuite, seppure meno dell’1%, con un importo come detto che è salito a quota 965 euro, rispetto ai 937,87 euro dell’intero 2016.

Rimane intanto la differenza tra uomini e donne anche in Trentino, come pure nel resto d’Italia, a causa di varie ragioni. Se si considerano tutti gli assegni i pensionati uomini che sono meno delle donne (55.000 circa contro 73.000) hanno potuto contare nel 2017 su un assegno medio di 1.355 euro lordi al mese contro i 670 euro medi che vanno invece alle donne. Una differenza di oltre il doppio.

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