Ferrari insiste: Dellai presidente di Trentino Solidale

Francesca Ferrari non demorde e spera sinceramente che Lorenzo Dellai accolga il suo invito a spendersi per il volontariato con un ruolo di gestione, per dare un apporto prezioso a Trentino Solidale onlus, l’ente che lei aveva presieduto diversi anni fa e di cui fa ancora parte come membro del consiglio direttivo.

Ferrari una lettera aperta ai politici in procinto di ricandidarsi l’aveva già scritta in tempi non sospetti, invitandoli a lasciare spazio ad altri e mettersi invece al servizio del volontariato. Nei giorni scorsi ne ha scritta un’altra , personalizzata e rivolta proprio all’ex deputato dell’Upt, per rallegrarsi nell’apprendere che vuole dare una mano alla onlus ma anche per chiedergli di candidarsi direttamente alla presidenza, visto l’annuncio di Giovanna Fadanelli che non intende invece ripresentarsi. «Abbiamo bisogno di un presidente che sappia farsi carico del grande progetto di rilancio dell’associazione» spiega Ferrari.

L’ex presidente della Provincia però ringrazia ma ribadisce di volersi mettere a disposizione come semplice «manovale» che dà una mano concreta, senza incarichi dirigenziali. E senza tanta pubblicità attorno a una scelta che ribadisce essere privata. La consigliera comunque non demorde ed è convinta che nel momento in cui sarà formalizzata la sua adesione come socio l’assemblea saprà riconoscere l’esperienza e le capacità organizzative di Dellai e affidargli un ruolo di responsabilità convincendolo ad accettare.

Nel futuro di Trentino Solidale, che dopo l’addio di Fadanelli non ha per ora pretendenti alla carica di presidente, Ferrari vede un ritorno alle origini, quando l’onlus si prestava a fare da «chioccia» alle tante associazioni nate in molti casi tra immigrati e impegnate in progetti di solidarietà internazionale nei Paesi poveri. In passato ogni progetto aveva un numero e quello di raccolta cibo si chiamava «progetto 117». Iniziato nel 2010 con la raccolta degli avanzi delle mense universitarie ora si è ampliato in maniera gigantesca mentre la partecipazione a iniziative nel Terzo mondo è andata scemando, per il timore soprattutto di prendersi eccessive responsabilità su questioni di cui non si aveva un completo controllo.

«Ma adesso, anche in previsione della nuova legge sul Terzo settore, sono convinta che Trentino Solidale debba tornare a occuparsi di solidarietà a tutto tondo» sostiene Ferrari. Meglio se con l’aiuto di Dellai.

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