Cacciatori Trentini, Pezzato si è dimesso Non sarà più il presidente dell'associazione

Il presidente dell’Associazione cacciatori trentini, Carlo Pezzato, si è dimesso. Di fronte ad un Consiglio direttivo ormai spaccato in due, con lo spettro di un possibile commissariamento, Pezzato ha deciso di fare un passo indietro, «per il bene dell’associazione» ha sottolineato. Mai nella storia dell’Associazione cacciatori trentini, talvolta turbolenta, si era arrivati a tanto. Ora il timone passa nelle mani del vicepresidente, Matteo Rensi, su cui grava un compito delicato: ricucire le ferite traghettando l’associazione verso nuove elezioni.

Ieri l’ordine del giorno del Consiglio direttivo prevedeva l’approvazione del bilancio preventivo 2018. In condizioni normali si tratta di un passaggio di routine, per Pezzato invece rischiava di essere una palude. Nel marzo 2015 la coalizione guidata da Pezzato aveva eletto 12 consiglieri contro gli 8 dell’allora presidente uscente Giampaolo Sassudelli. La spaccatura sancita dalle urne non si è più ricomposta. Anzi la maggioranza che faceva capo a Pezzato ha perso pezzi: due consiglieri, evidentemente in rotta con il presidente, hanno fatto mancare il loro appoggio. Il Consiglio direttivo era di fatto paralizzato: in queste condizioni il bilancio rischiava di non passare.

Il Consiglio direttivo di ieri è stato l’occasione per la conta finale, anzi per la resa dei conti. In apertura dei lavori l’opposizione ha chiesto le dimissioni del presidente, rimasto senza maggioranza. Un documento criticava aspramente Pezzato per il voto favorevole in Comitato faunistico ad una riduzione serale di orario per la caccia al cervo. Il presidente aveva già deciso di fare un passo indietro per evitare un braccio di ferro interno che avrebbe avuto come unico risultato quello di lacerare ancor più l’Associazione.

Pezzato lascia dunque la presidenza due anni prima della scadenza naturale. Le sue sono dimissioni sono irrevocabili, ma con effetto dal 26 marzo per evitare che l’Associazione si presenti ad un evento importante come la Mostra unica dei trofei, in programma a Riva nell’ambito di «Expo Riva caccia pesca ambiente», senza presidente. E proprio l’organizzazione della mostra è stata oggetto di critiche da parte di alcune sezioni. Altri imputano a Pezzato, cacciatore da generazione con le radici a Vallarsa, una gestione troppo verticistica come dimostrerebbe la «rivolta» delle doppiette della Val di Non che avevano minacciato di non rinnovare la tessera. Val di Non che, di fatto sconfitta alle elezioni del 2015, è rimasta una spina nel fianco di Pezzato fino a ieri sera.

Va dato atto al presidente dimissionario di aver agito con coerenza, senza personalismi. «Il suo passo indietro - sottolinea Rensi - è un atto di responsabilità. Pezzato, in assenza di una stabile maggioranza, ha deciso nell’interesse dell’Associazione». A norma dell’articolo 15 dello Statuto dell’Associazione cacciatori, la guida ora passa al vicepresidente Rensi con compiti di gestione ordinaria in vista di nuove elezioni da organizzare entro sei mesi. «Non è una pagina serena per tutti noi - dice Rensi - ora cercheremo di ricucire per ricostruire un fronte comune». Le elezioni per il rinnovo degli organi elettivi si terranno a tarda primavera o, al più tardi, a fine estate.

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