«Lavoro non in regola, anche in Trentino»

«Forme di lavoro irregolare esistono anche in Trentino. Quanto emerge dagli accertamenti della Guardia di finanza nell'albergo di Madonna di Campiglio è una conferma e la dimostrazione che l'attenzione deve essere massima su questi fenomeni». Lo dicono i segretari generali di Cgil e Cisl Franco Ianeselli e Lorenzo Pomini , esprimendo apprezzamento per l'operazione svolta dalle Fiamme Gialle.

Già mesi fa i sindacati hanno denunciato insieme all'associazione dei consulenti del lavoro che anche nella nostra provincia stanno cercando di diffondersi realtà, anche cooperative, che propongono manodopera a basso costo. «Uno dei modi ? sottolineano Ianeselli e Pomini - è il ricorso ad appalti illegittimi o a soggetti non autorizzati a fornire lavoro in somministrazione. Sono forme illecite nel contesto in cui vengono usate, che danneggiano i lavoratori con trattamenti retributivi e contributivi inferiori a quelli previsti da leggi e contratti, ma che creano un danno all'intera collettività. Sarebbe opportuna un'azione di informazione puntuale ai datori di lavoro che spesso, con lo scopo di ridurre il costo del lavoro, si fanno attrarre da queste soluzioni e alimentano forme di dumping sociale».

Per il segretario della Uil Walter Alotti «la venuta meno dello strumento dei voucher e del suo strumentale utilizzo nel passato ha dato nuovo impulso alla diffusione di pratiche illegali di questo tipo». Alotti ribadisce che occorre «ricondurre a livelli minimi i fenomeni della evasione contributiva e fiscale derivante dallo sfruttamento del lavoro nero e irregolare: anche in Trentino dall'inizio del 2017 più di 70 datori di lavoro perseguiti, per 200 lavoratori irregolari».

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