Verifica sulla Trentino Network Appalti e incarichi sotto la lente

Gli incarichi che Trentino Network, società a capitale pubblico che gestisce le reti per le telecomunicazioni e radiocomunicazioni presente sul territorio provinciale, ha affidato a società riconducibili a ex dipendenti di Trento Rise finiscono sotto la lente della magistratura.
Il procedimento penale della procura, che a fine anno ha inviato agli indagati un avviso di proroga delle indagini, si muoverebbe su una ipotesi di traffico di influenze illecite (articolo 346 bis del codice penale).

Dunque, a pochi giorni dal processo su tre filoni di indagine relativi all’ex consorzio, ora in liquidazione, che si è concluso con tre condanne e due patteggiamenti, emerge un versante ancora aperto. A confermare l’esistenza dell’indagine è lo stesso Alessandro Zorer, amministratore delegato di Trentino Network, che si limita ad osservare: «Siamo tranquilli, la società è estranea a qualsiasi rilievo. Ogni volta che ci sono state richieste di acquisizione di pubbliche documentazioni abbiamo messo sempre tutto a disposizione degli inquirenti, perché non abbiamo nulla da nascondere».

Ad accendere i fari sugli incarichi affidati a società collegate a dipendenti dipendenti di Trento Rise, nella primavera del 2017, era stata la Lega Nord.

«Stando alle informazioni in possesso degli scriventi - aveva evidenziato il consigliere Maurizio Fugatti - in data 17/06/2015, la società Evotrek S.r.l. in liquidazione avrebbe ottenuto da Trentino Network S.r.l. a trattativa diretta un appalto avente ad oggetto “servizi professionali di supporto amministrativo giuridico settore accordi e regolamentare” per un importo totale di 12.000.

Si evidenzia che, alla data di aggiudicazione dell’appalto, la Evotrek S.r.l. in liquidazione era tra i soci principali di Evo Consulting S.r.l. (oggi Evotrek Consulting S.r.l), detenendo il 40% delle quote della stessa». Il restante 60% delle quote di Evo Consulting Srl, veniva evidenziato, erano di proprietà de La Eliride S.S. (40%) - che faceva capo ad un ex dipendente di Trento Rise che ne deteneva il 99% - e per il restante 20% ad altri due soggetti riconducibili sempre al consorzio.

In consigliere, che chiedeva di conoscere i dettagli dell’appalto, quale fosse stato il criterio di aggiudicazione adottato e se fossero state interpellate altre aziende, aveva presentato una seconda interrogazione il 7 luglio, nella quale riportava di altri affidamenti assegnati sempre da Trentino Network: anno 2015, 6.000 euro affidamento diretto per «atto integrativo alla convenzione»; anno 2015, 12.000 euro, affidamento diretto, «Supporto professionale per automazione controllo di gestione e redazione piano»; anno 2016, 15.000 euro, affidamento diretto per «Servizi Professionali di Supporto nello sviluppo ed elaborazione del piano industriale».

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