Bomba carta nell'automobile della «security» Esplosione nella notte alla discoteca «Papafico»

L’esplosione è stata così violenta da deformare il tetto dell’auto. I vetri sono saltati, dei sedili è rimasta solo l’imbottitura. L’Alfa 156 della ditta Isa, Italian Security Agency, è un rottame. Da alcuni giorni era parcheggiata  all’esterno della discoteca Papafico di via Unterveger, in un angolo del cortile. Domenica all’alba, quando i dipendenti sono usciti dal locale al termine delle pulizie, la macchina era a posto. Il «botto» sarebbe avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, senza testimoni, dato che nessuno ha chiamato il numero di emergenza «112» per segnalare l’esplosione.

Le case non sono distanti dalla discoteca, ma i rumori della tangenziale (che passa proprio «sopra» il cortile) potrebbero aver parzialmente coperto il botto. «La macchina è sventrata, c’era un bomba dentro - spiega Giuseppe Agnello, titolare dell’agenzia di sicurezza Isa e socio della discoteca Papafico - Sono stato avvisato questa mattina (ieri, ndr). Potrebbe essere successo verso mezzanotte, ma nessuno ha sentito nulla in realtà. Ho chiamato i carabinieri, poi è giunta anche la scientifica».

Le portiere erano bloccate: per poter eseguire i rilievi è stato chiesto l’intervento dei vigili del fuoco con le pinze idrauliche.
«La macchina era ferma da una settimana. La uso ogni tanto quando mi serve per motivi di servizio - prosegue - Non può essere stato un grosso petardo a fare un danno simile. Un petardo non fa saltare un’auto, deve essere stato qualcosa di più. Pure il tetto era deformato. Forse è stata usata polvere da sparo». Oppure potrebbe essere stata utilizzata una bomba carta: un ordigno rudimentale a base di polvere pirica, ricavata da petardi o da cartucce. O un insieme di grossi petardi.

Sulla prima ipotesi formulata, quella di un gesto intimidatorio, non ci sarebbe al momento alcuna prova. «Non riesco a pensare a nulla in questo istante. Non c’è da stare allegri con un gesto simile. Io non ho avuto problemi con nessuno. A Trento si è sentita mai una cosa del genere? Una macchina saltata in aria non è da tutti i giorni. Se qualcuno ce l’ha con me per il lavoro che faccio, non so. So solo che ho trovato la macchina in quelle condizioni. Ora è tutto al vaglio degli inquirenti. Sono scosso, preoccupato - confida l’imprenditore - Ho paura che mi possa succedere qualcosa».

La ditta Isa si occupa di sicurezza a 360 gradi, nei locali, nei centri commerciali, ma non svolge vigilanza armata e servizi notturni (discoteca a parte). Gli addetti ai servizi di controllo sono in possesso delle autorizzazioni della questura di Trento. Un lavoro delicato, che espone gli addetti a inimicizie dato il loro ruolo di «sorveglianza».
Giuseppe Agnello lavora da otto anni a Trento nel campo della sicurezza.

La discoteca Papafico ha aperto solo quattro mesi fa, a metà ottobre. Forse c’è stato qualche problema sabato? Magari qualche cliente allontanato, che ha voluto vendicarsi... «No, sabato era tutto a posto. Non abbiamo avuto problemi con nessuno». I filmati delle telecamere di sicurezza potrebbero aiutare gli investigatori a ricostruire quanto accaduto, a partire dall’orario della deflagrazione e dal passaggio di auto e di persone lungo la strada che porta a Canova.

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