La corte dei conti indaga sul soccorso alpino

Continuano ad essere agitate le acque nel Soccorso alpino Trentino finito al centro di un’indagine condotta dalla Procura regionale della Corte dei Conti di Trento.

Su incarico del procuratore regionale Marcovalerio Pozzato gli investigatori del del Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle hanno acquisito documenti presso la sede del Soccorso alpino in via Unterveger a Trento. Si indaga su un’ipotesi di danno erariale - ancora tutta da verificare - in relazione al contratto di fornitura delle divise in dotazione ai tecnici del soccorso alpino  e alle indennità (previste dallo statuto del soccorso trentino, ma non dal corpo nazionale) assegnate al presidente Adriano Alimonta (che peraltro da tempo avrebbe rinunciato all’indennità).

Pare che le indagini siano partite dall’esposto, circostanziato, inviato da un capostazione alla Corte dei conti. Il procuratore come primo passo ha disposto l’acquisizione di tutta la documentazione. Il primo nodo da sciogliere è giuridico: il Soccorso alpino del Trentino è un soggetto di diritto pubblico o privato? La risposta è decisiva perché se ha forma privata può acquistare le divise e tutto l’equipaggiamento senza la necessità di fare gare d’appalto, se invece ha forma pubblica è tenuto al rispetto del Codice degli appalti. La risposta al quesito non è scontata.

È un dato di fatto che il Soccorso per il suo stesso statuto è un’associazione di diritto privato. Tuttavia svolge un’attività pubblica, tali sono i 1.000 e più interventi di soccorso portati a termine ogni anno. Inoltre è la Provincia, con 1,6 milioni di euro all’anno, a finanziare il servizio.

Il tema della natura giuridica dovrebbe essere oggetto di approfondimento anche da parte della commissione paritetica istituita dal Soccorso alpino nazionale con il compito di esaminare le questioni di compatibilità tra gli statuti.

Le divise del soccorso alpino del Trentino sono fornite dalla Montura, azienda roveretana che produce abbigliamento tecnico da montagna di alta qualità. Non a caso è stata scelta come fornitore anche dal soccorso nazionale. Il punto è stabilire se la fornitura doveva passare attraverso una gara d’appalto, oppure se l’affidamento poteva essere diretto con la scelta di divise che garantivano una qualità già collaudata negli anni.

Sarà la procura della Corte dei conti a stabilire se si possa configurare un’ipotesi (che al momento appare remota) di danno erariale. L’esposto alla Corte dei conti però dimostra ancora una volta quanto sia profonda la spaccatura all’intero del soccorso alpino trentino dove non si è mai sopito il confronto, e talvolta lo scontro, su due  visioni alternative: da una parte l’idea di un soccorso legato al volontariato, come quello caldeggiato dalle zone di Fiemme e Fassa ma non solo; all’altra il progetto del presidente Adriano Alimonta, più orientato verso un soccorso alpino formato da professionisti. Ma le frizioni sono anche più in alto, tra soccorso trentino e nazionale.

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