Licenziati Sait: «Dati sensibili finiti "in troppe mani"»

Troppi dati sensibili in troppe mani. La diffusione delle «pagelline» con le valutazioni fatte dai vertici del Sait sul rendimento nel lavoro da parte dei dipendenti, documenti che giustificano l’inserimento nella lista dei licenziati, stanno provocando preoccupazione e rabbia nei diretti interessati, che temono in molti casi che questi giudizi, se negativi, possano finire nelle mani di altre aziende pregiudicando eventuali riassunzioni.


La protesta è stata raccolta e rilanciata dalla Uiltucs, che ha raccolto queste lamentele ieri durante un’assemblea ma anche via telefono nei giorni scorsi.


Le tabelle riportano, accanto a criteri oggettivi, anche dati personali come i carichi famigliari, l’anzianità di servizio ma soprattutto le valutazioni soggettive da parte di Sait. Le tabelle - spiega il sindacato - riguardano non solo i dipendenti licenziati ma tutti i dipendenti Sait.


Ricordiamo che l’accordo prevede la riassunzione di 20 lavoratori degli 80 esuberi nel mondo cooperativo. Dunque il fatto che le tabelle siano passate di mano in mano rende possibile, se non probabile, che finiscano anche in quelle dei dirigenti delle coop che potrebbero decidere di riassumere alcuni di questi lavoratori.


«I dipendenti che volessero impugnare il licenziamento possono rivolgersi agli uffici della Uiltucs e verificare la propria posizione confrontandola con la posizione dei colleghi (che possono essere indicati con un numero o una lettera) ma anche e soprattutto nel rispetto dell’anonimato dei colleghi. Quell’anonimato e quella riservatezza che chiunque chiede giustamente per se stesso» spiega un comunicato del sindacato.

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