14 anni: inviava foto nuda per diventare una modella

di Andrea Bergamo

Era finita nella trappola di un orco che le chiedeva foto sempre più spinte, dopo averle fatto credere che sarebbe potuta diventare una fotomodella di successo. Le richieste che arrivavano dallo sconosciuto si facevano sempre più insistenti ed i complimenti che le venivano inizialmente rivolti si erano trasformati in ricatti. Il finto talent scout, un campano di 35 anni, è finito in manette per reati che spaziano dalla pornografia minorile alla produzione di materiale pedopornografico, fino all'estorsione a causa del coinvolgimento di un'altra ragazzina. Il processo a suo carico si è aperto in questi giorni. 

La vittima, una trentina che all'epoca dei fatti aveva solo 14 anni si era chiusa in se stessa: preferiva rimanere sola nella sua stanza, con lo sguardo puntato verso il cellulare, rispetto ad incontrare i compagni di scuola o guardare la tivù coi genitori. L'allarme è scattato grazie all'intraprendenza della madre che le ha «sequestrato» lo smatphone. La donna si era allarmata dopo aver partecipato ad una conferenza sulle insidie di internet promossa dalla polizia postale. Una conferenza che in qualche modo le aveva fatto aprire gli occhi. Così, dopo aver sottratto il telefonino alla figlia (senza lasciarle il tempo di eliminare chat e immagini), ha consegnato il dispositivo agli agenti guidati dal vicequestore Sergio Russo. 

Sul cellulare sono state scoperte le foto erotiche che l'adolescente si era scattata, mentre attraverso le conversazioni su Whatsapp è stato ricostruito il rapporto tra la ragazzina, l'uomo che la tormentava e un'altra ragazza che le parlava bene di lui e la invitava a fidarsi. L'arrestato aveva inizialmente contattato la 14enne attraverso Facebook, prospettandole una carriera da fotomodella che le avrebbe consentito di guadagnare 5.000 euro a settimana.
Peccato che le immagini richieste dal campano fossero piuttosto spinte, e che quando la giovane ha tentato di interrompere l'invio è scattato il ricatto: qualora la ragazzina non avesse proseguito la «produzione» di foto erotiche, lui avrebbe pubblicato le altre immagini sul web. La complice dell'uomo era in realtà un'altra vittima caduta nella stessa trappola. Le era stato promesso che, qualora fosse riuscita a convincere la trentina a fidarsi, sarebbe stata lasciata in pace. Ma così non è stato. Finché la mamma della 14enne si è messa in contatto con la polizia postale. 

Nel corso del 2017, le operazioni degli agenti trentini hanno consentito di arrestare 4 persone per atti sessuali con minore. Per quanto riguarda il reato di pedopornografia online, sono 87 le persone denunciate in stato di libertà: nell'ambito dell'operazione «black hadow» sono state eseguite 47 perquisizioni e 10 arresti. Per i reati di diffamazione, stalking, sostituzione di persona e trattamento illecito di dati personali sono state denunciate invece 28 persone. Tre i denunciati per financial crime e 110 per truffe su internet.

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