Il caso Zappini arriva in consiglio provinciale Olivi: «Se abusi confermati, possibile licenziamento»

Il caso in consiglio provinciale

Nel caso in cui le accuse mosse nei confronti della dirigente della Centrale Unica Luisa Zappini dovessero trovare piena conferma e ci fosse stato un uso improprio dei permessi di cura previsti dall’ex legge 104, è previsto il licenziamento.

La conferma è arrivata ieri in aula dal vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi che ha risposto all’interrogazione del consigliere di «Agire per il Trentino» Claudio Cia. Il consigliere chiedeva appunto di sapere come interviene la Provincia qualora un suo dipendente dovesse risultare in situazione di abuso per utilizzo improprio dei permessi di cura ex legge 104. L’interrogazione era stata posta in maniera generica e impersonale, ma evidentemente si riferiva al casa della dirigente del Cue Luisa Zappini.

«Non si tratta di un caso isolato, ma di un malcostume assai diffuso nel nostro Paese - riporta Cia nella sua premessa - tanto che la Cassazione più volte ha avuto occasione di esprimersi in merito definendo questi comportamenti come “un disvalore sociale” in quanto il lavoratore, usufruendo del permesso per soddisfare proprie esigenze personali, scarica il costo di tali esigenze sull’intera collettività».

A rispondere è stato l’assessore Olivi, che ha riportato le indicazioni fornite dal Dipartimento Organizzazione, Personale e Affari generali: «Qualora un dipendente della Provincia o altro dipendente pubblico in comando presso di essa, dovesse risultare in situazione di abuso per utilizzo improprio per i permessi di cura ai sensi della L 104/1992, la Provincia interverrebbe chiedendo al dipendente chiarimenti in ordine ai supposti abusi, acquisiti i quali, valuterebbe l’esercizio dell’azione disciplinare ai sensi delle norme di legge e dei contratti collettivi applicabili, in proprio o previa segnalazione all’amministrazione di appartenenza». Le norme prevedono infatti la possibilità per i dipendenti di portare argomenti a propria difesa.

Sul quesito specifico del consigliere Cia sulla possibilità di licenziamento la risposta è stata che: «La sanzione del licenziamento potrebbe essere data nei casi di specie, in quanto l’acclaramento degli abusi integrerebbe il venir meno del rapporto fiduciario che caratterizza il rapporto di lavoro che lega i dirigenti alla propria pubblica amministrazione».

Cia ha ringraziato l’assessore per la risposta, ricordando come sia in linea con quanto stabilito dalla Cassazione, che ha dichiarato legittimo il licenziamento per giusta causa del lavoratore che, fruendo dei permessi retribuiti previsti dalla legge 104 e anche in assenza di un comportamento elusivo, usufruisca solo parzialmente del tempo totale concesso per l’assistenza al parente. «Giustamente molti chiedono se in Provincia valgono le stesse regole che vengono applicate per i comuni cittadini assunti in aziende private, e dalla risposta emerge chiaramente di sì», ha concluso Cia in aula.

Luisa Zappini in realtà è dipendente dell’Azienda sanitaria in comando in Provincia. Il primo passo della Provincia, se dalla documentazione raccolta la violazione dovesse risultare provata, sarebbe quello di revocare l’incarico di dirigente della Centrale Unica e il comando. Tornata in Azienda, potrebbero poi essere gli uffici di via Degasperi a decidere le conseguenze. Intanto si attende di sapere anche se l’ex presidente del collegio infermieri accetterà l’incarico di consigliere nel collegio Ipasvi.

comments powered by Disqus