Folgarida, sciatore cade in pista e muore

È una pista impegnativa ma abbastanza ampia, la «Nera Folgarida»: fino a trentacinque metri di larghezza che permettono agli sciatori di poter gestire la traiettoria. Ieri le condizioni del manto erano buone, non c'era vento e la temperatura era più alta rispetto ai giorni precedenti. Non ha dunque spiegazioni la tragedia avvenuta ieri pomeriggio. Vittima un insegnante 32enne originario di Tricase, in provincia di Lecce, e residente a Rimini: ha perso il controllo degli sci ed è finito contro un albero. A nulla, purtroppo, è servito l'intervento immediato del soccorso piste di Folgarida, e il successivo intervento del medico, mandato dalla centrale operativa di Trentino Emergenza con l'elicottero. Fabrizio Aspromonte, questo il nome dello sfortunato sciatore, è deceduto sul posto. È la seconda vittima della montagna in pochi giorni. Lunedì, all'ospedale Santa Chiara di Trento, è morto Bruno Paoli, l'agente della polstrada vittima di una caduta in Panarotta sabato scorso.

Ieri in val di Sole un altro dramma. Fabrizio Aspromonte era arrivato lunedì all'hotel Alpholiday Dolomiti di Dimaro. Faceva parte di un nutrito gruppo di turisti provenienti da Lecce e dintorni per la settimana bianca. Si era lanciato in pista con un amico, che però non è stato testimone della tragedia: precedeva Aspromonte nella discesa e si è reso conto di quanto era accaduto quando non lo ha visto arrivare al termine della pista. A chiamare i soccorsi, poco dopo le 15, è stato uno sciatore: il giovane è uscito di pista davanti ai suoi occhi. L'ha visto andare verso sinistra ed infilarsi tra gli alberi.

Aspromonte è stato trovato una decina di metri dentro il bosco, riverso a terra ai piedi di un albero, con gli sci sganciati. L'incidente è accaduto nella parte terminale della «Nera», a circa 200 metri dall'arrivo. «Ha pronunciato qualche parola, poi ha perso conoscenza» ha raccontato il testimone che ha dato l'allarme. Gli uomini del soccorso piste delle Funivie Folgarida-Marilleva della postazione del Monte Spolverino sono stati i primi ad intervenire: lo sciatore aveva già perso conoscenza. La pista è stata chiusa, in attesa dell'intervento dell'elicottero. Le condizioni dello sciatore sono apparse subito disperate. Sono iniziate le manovre di primo soccorso, fino all'intervento del medico rianimatore, arrivato con il velivolo. Per 45 minuti è stato fatto il possibile per tentare di strappare alla morte il turista. Ma i soccorritori hanno dovuto arrendersi: troppo gravi le ferite riportate nell'impatto contro un albero. Fabrizio Aspromonte non indossava il casco, ma fatale sarebbe stata la forte botta nella zona toracica. 

Sono intervenuti i carabinieri del servizio piste per i rilievi dell'incidente. Il corpo di Aspromonte è stato ricomposto nella camera mortuaria di Dimaro.
Le condizioni della pista ieri erano buone. «Nei giorni scorsi c'era stato qualche problema con il vento - spiega il direttore generale delle Funivie Folgarida Marilleva Cristian Gasperi - Domenica abbiamo dovuto chiudere alcuni impianti in quota per alcune ore, nel pomeriggio. Oggi (ieri per chi legge, ndr) le temperature erano più alte del solito e la pista non presentava problemi». 

La pista «Nera Folgarida» è tra le più belle e difficili di Folgarida-Marilleva. E per questo è molto ricercata dagli sciatori provetti. La lunghezza complessiva è di 1.854 metri con una larghezza media di 35 metri, supera un dislivello di 550 metri circa, ha una pendenza media del 36% raggiungendo la pendenza massima del 58%. Un percorso che Fabrizio Aspromonte aveva affrontato con un amico, che lo precedeva.
Il turista pugliese si era trasferito da poco a Rimini. Laureato al Dams di Bologna, a settembre aveva accettato l'incarico all'istituto alberghiero Malatesta. Insegnava geografia alle classi prime.

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