Cascata, l'Orrido a quota cinquemila A Ponte Alto turisti da altre regioni

di Lorenzo Basso

Dalla sua riapertura, avvenuta il 28 agosto del 2017, l’Orrido di Ponte Alto è stato visitato da oltre 5.500 persone, tra cui un’ottantina di gruppi organizzati arrivati appositamente sia dal territorio provinciale, sia da altre regioni del Nord Italia. Il dato, inserito nel primo bilancio di attività eseguito da parte dell’Ecomuseo dell’Argentario, che gestisce la forra per conto del Comune di Trento.

Il documento è stato presentato nei giorni scorsi al direttivo dell’ente museale e agli esponenti dell’amministrazione cittadina, in una serata di approfondimento dedicata allo spettacolare salto d’acqua scavato nei secoli dal torrente Fersina. La maggior parte dei visitatori, a quanto si evince dal documento, proveniva da Trento e dai dintorni, e si trattava di persone che per questioni anagrafiche, avevano già avuto modo di visitare la forra in passato. Nei giorni dei Mercatini di Natale, tuttavia, non sono mancati anche i turisti provenienti da tutta Italia.

Il picco di visitatori è stato registrato ad inizio ottobre (l’Orrido è visitabile unicamente nei fine settimana), quando oltre trecento persone - di ogni età e provenienza - hanno approfittato delle ultime giornate tiepide di autunno per avventurarsi nel «canyon». «La variabilità delle visite - ha tuttavia specificato la direttrice dell’Ecomuseo Lara Casagranda - è dettata soprattutto dal tempo atmosferico. Le giornate con maggior numero di visitatori sono state infatti le domeniche di sole, mentre il pomeriggio sembra essere il periodo più gettonato dalla popolazione rispetto al mattino. Scolaresche e gruppi di associazioni, poi, sono stati numerosi, assieme a famiglie con bambini, soci di cooperative e rappresentanti istituzionali».

Per quanto riguarda, invece, gli incassi, l’Ecomuseo, che gestisce biglietteria e guide turistiche, ha raccolto fino al 31 dicembre del 2017 circa 17.600 euro per le visite dei singoli, a cui si aggiungono 5.680 euro dei gruppi prenotati. Il totale supera i 23mila euro, mentre il ricavo, al netto delle spese sostenute di organizzazione, promozione e per l’attività degli operatori, è di circa 6.400 euro.

«Si tratta - ha aggiunto Casagrande - di un ottimo risultato, superiore alle aspettative, che ci ripaga degli sforzi compiuti per garantire l’apertura e garantisce una certa sostenibilità del progetto sul lungo periodo».

Il report per i primi quattro mesi di apertura - l’Orrido rimarrà aperto per tutto l’inverno, nei weekend - riporta anche alcune criticità relative soprattutto alla scarsa sicurezza dell’attraversamento pedonale di fronte al ristorante «La gnoccata», passaggio obbligato per chi giunge dal parcheggio del centro sportivo di Cognola, assieme alla mancanza di una segnaletica adeguata. A fine febbraio, inoltre, si porrà il problema degli operatori una volta scaduto il contratto con il personale messo a disposizione dal Sova (Servizio per il sostegno occupazionale).

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