Via scritte e brutture dai muri Trento, operazione anti-graffiti

di Lorenzo Basso

La circoscrizione del centro storico ha dichiarato guerra alla scritte che imbrattano i muri di molti palazzi della città. Ed ha attuato una politica di tolleranza zero nei confronti degli atti vandalici che interessano alcuni edifici posti a tutela storica ed architettonica.
Il dato è emerso nei giorni scorsi, soprattutto in relazione ai murels apparsi nei mesi sulla chiesa dei Ss. Pietro e Paolo, in particolare dalla parte di piazzetta Anfiteatro.

In questo caso, come in altri, oltre alla segnalazione all'amministrazione comunale e alla richiesta di un'immediata pulizia dei muri, la circoscrizione ha domandato un presidio maggiore da parte delle forze dell'ordine e l'identificazione dei colpevoli attraverso l'impiego di fotocamere (così come avviene per chi abbandona i rifiuti) e apposite esche, quali muri puliti posti a sorveglianza permanente.

«Quello delle scritte in città - ha specificato il presidente Claudio Geat - è un problema che abbiamo sollevato in più occasioni, chiedendo che venissero rimosse celermente i modo tale da far desistere gli autori del gesto. Allo stesso tempo, ci aspettiamo che la Polizia locale, considerato il problema ormai dilagante, attui una politica di prevenzione a tutto campo, disincentivando il fenomeno e individuando i responsabili».

Per quanto concerne la chiesa di Ss. Pietro e Paolo, la domanda di rimozione delle scritte su una chiesa da poco ristrutturata è già stata inoltrata all'amministrazione, che si è fatta carico di presentare il progetto di ripulitura dei muri alla Soprintendenza provinciale per i beni culturali, in considerazione del fatto che l'intero edificio è posto a tutela. «Ripulire la chiesa - ha specificato Geat - non sarà cosa facile, anzi: richiederà l'impiego di personale esperto e costerà parecchio. Pare che il colore abbia infatti impregnato la pietra, e la sua rimozione non sarà cosa semplice».

Per quanto concerne l'individuazione dei colpevoli, invece, Geat propone la possibilità di avviare una campagna di videosorveglianza delle zone considerate più critiche della città, al pari di quanto viene già fatto da parte del Nucleo operativo ambientale delle forze dell'ordine per il conferimento errato o l'abbandono dei rifiuti sul territorio cittadino.

«In alcuni casi - ha concluso il presidente - abbiamo visto che le scritte sono apparse a seguito della segnalazione di spaccio di sostanze stupefacenti da parte dei cittadini alle forze dell'ordine. In questo caso si richiede un'attenzione maggiore anche a tutela della popolazione».

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