La truffa del Black Friday Vendite sospese su 3 siti

di Marica Viganò

Le super offerte del Black Friday, il giorno che negli States dà il via alle compere natalizie, si sono rivelate una «sòla» per alcuni trentini che, attirati dal prezzo, hanno acquistato il telefono cellulare su siti internet specializzati in tecnologia: dopo un mese, e dunque ben oltre i tre giorni previsti per la consegna del prodotto, non hanno ricevuto nulla, né ottenuto il rimborso della spesa. Ma sono centinaia in tutta Italia i clienti gabbati, che hanno fatto - loro malgrado - l’errore di rivolgersi a siti poco affidabili.

Attraverso le segnalazioni giunte al Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto tre distinti procedimenti nei confronti di altrettante aziende che gestiscono i tre siti accusati di pratiche scorrette di commercio. Non si tratta propriamente di siti-truffa, ma di aziende di drop shipping, che vendono - pubblicizzandoli come disponibili - prodotti che in realtà non hanno in magazzino e che si procurano (o, almeno, dovrebbero impegnarsi a farlo) attraverso fornitori.

La «promessa» di vendita, nei casi segnalati dai trentini, non è stata mantenuta: i soldi della merce sono stati incassati senza che i prodotti siano stati reperiti secondo la tempistica concordata nel contratto di vendita, e quindi consegnati ai clienti. Le dieci persone che si sono rivolte al Centro tutela consumatori di Trento dopo il Black Friday rischiano di perdere dai 150 (la spesa minima) ai 600 euro (la spesa massima). Ma in merito a disguidi relativi all’e-commerce sono stati oltre quaranta i contatti registrati negli ultimi due mesi alla sede del Crtcu di piazza Sanzio a Trento.

«C’è chi ha avuto problemi con la garanzia, chi chiede informazioni sulla consegna e chi ci chiama in via preventiva per informarsi sull’affidabilità del sito attraverso cui intende fare acquisti - spiega Francesco Marcazzan (nella foto) del Centro tutela consumatori di Trento - Noi spieghiamo quali caratteristiche deve avere il sito. Ad esempio deve essere specificata la sede legale, ma è importante anche che ci sia la partita Iva. Attenzione invece ai venditori che chiedono pagamenti su conto corrente intestato ad una persona fisica o su carta ricaricabile».

I tre siti ai quali l’Autorità garante ha ordinato la sospensione di «ogni attività diretta alla vendita» hanno sia una sede, che la partita Iva, tuttavia nelle condizioni di contratto non era chiaro l’utilizzo del drop shipping. La prudenza non è mai troppa, ma dalla parte del cliente ci sono strumenti efficaci nel caso si verifichino problemi con i pagamenti. È il caso delle carte di credito con assicurazioni che prevedono la copertura degli acquisti on line, come nel caso di una mancata consegna delle merce. «È il sistema più sicuro - evidenzia Marcazzan - Se il consumatore acquista con una carta di credito con copertura assicurativa ha la certezza che eventuali inadempimenti contrattuali si potranno risolvere attraverso lo storno dell’operazione».

Cosa accadrà ora alle aziende bacchettate dall’Autorità garante? «Per i tre siti è prevista la sospensione dell’attività fino a che non verranno rimborsati i consumatori o non verrà consegnare la merce ordinata - prosegue Marcazzan - Poi le vendite potranno proseguire (le pagine web non sono state cancellate, ma i prodotti risultano non disponibili, ndr). Tuttavia l’esperienza insegna che queste società non riescono sempre a rimborsare tutto e possono andare incontro al fallimento. Stiamo monitorando la situazione».


 

I CONSIGLI DEL CRTCU

Il pagamento è stato effettuato, ma la merce non è arrivata. Se non si tratta di un problema con il corriere (le consegne generalmente hanno tutte una tracciabilità), si può inviare una diffida al venditore.

«Il consumatore - spiega Francesco Marcazzan del Crtcu - deve contattare la ditta tramite raccomandata, specificando che la consegna non è avvenuta nella data prevista, indicando bene il giorno, ed invitando a provvedere alla consegna entro un’altra data successiva, che il cliente deve imporre.

Scaduto anche questo termine, si procede con la richiesta di rimborso dell’importo versato». Il Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti di Trento offre consigli ed assistenza, ricordando che per le controversie riguardanti gli acquisti online c’è lo Sportello europeo dei consumatori.

È possibile avviare una procedura di conciliazione, offerta gratuitamente dall’organismo accreditato www.conciliareonline.it.

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