Centro sinistra verso le elezioni Pd con Patt e Upt in alto mare Spunta il nome di Ilaria Vescovi

di Luisa Maria Patruno

Nella riunione di fine anno del centrosinistra autonomista non si è entrati nel merito dei nomi dei candidati, soprattutto perché la discussione all'interno dei partiti della coalizione è tuttora aperta. In particolare nel Pd, dove gli aspiranti sono più dei posti disponibili e c'è uno scontro tra correnti interne.

Nell'Upt, invece, il segretario sta entrando nell'ordine di idee di «sacrificare» Lorenzo Dellai alla testa del nuovo listino Civica popolare, che fa risorgere il simbolo della Margherita, ma che sulla carta avrà ben poche possibilità di riportare il deputato in Parlamento, escludendo di schierarlo anche in un collegio uninominale, cosa che la legge consentirebbe di fare, anche se il diretto interessato non ha ancora comunicato le sue intenzioni a livello locale avendo giocato fino ad ora sul tavolo nazionale.

Anche il senatore uscente Vittorio Fravezzi sembra destinato a dover lasciare il posto, sul collegio della Vallagarina, allo stesso segretario del partito Tiziano Mellarini, che è ormai determinato a candidarsi. Per il secondo collegio uninominale a disposizione nell'Upt si sta considerando, infine, l'ipotesi di una candidata della società civile, il nome della ex presidente di Confindustria Trento, Ilaria Vescovi , che è di Rovereto ma ha l'azienda a Pergine. Proposta che piace anche all'area dei «Civici».

Il Patt ha la priorità di fare rieleggere il segretario e senatore Franco Panizza . Il resto è secondario. E non ha ancora deciso chi schierare come donna sul listino Svp-Patt per la Camera e sul secondo collegio, se ci sarà la possibilità. Nel Pd non c'è un disegno ma situazioni personali che si intrecciano e in alcuni casi collidono tra loro. Il nome più gettonato, soprattutto da chi ritiene che ci siano poche chance per il partito di spodestare il governatore Ugo Rossi nel 2018, è quello del vicepresidente Alessandro Olivi , che vedendo il suo futuro politico bloccato a livello locale sarebbe candidato in Vallagarina.

Nel collegio di Trento sorgono i problemi, perché Panizza è aggrappato al suo posto e non lo vuole mollare e dunque secondo gli autonomisti l'Upt dovrebbe farsene una ragione e accettare la Valsugana, mentre resterebbe il collegio della Camera per il Pd. Ed ecco che su questo collegio si affollano troppi nomi.

C'è il deputato uscente Michele Nicoletti, c'è la consigliera Lucia Maestri ma si tiene sul tavolo anche il nome di Donata Borgonovo Re, perché considerato forte e l'unico capace di competere per recuperare gli elettori tentati dai 5 Stelle o da Liberi e Uguali. C'è poi una terza donna, Elisa Filippi, che da cinque anni si sta preparando per questa candidatura, visto che nel 2013 le è stato sfilato il posto all'ultimo minuto.

Ora, per la scelta determinante sarà il peso delle correnti e dei rapporti nazionali perché l'ultima parola e la firma sulle candidature la mette il segretario Matteo Renzi. Visto poi che la conquista del seggio sul listino proporzionale del Pd a livello regionale non è così sicura non c'è più la corsa. Se non ci sarà un big nazionale capolista potrebbe essere o Nicoletti o Filippi. Intanto, la settimana prossima ci sarà un vertice regionale con il Pd altoatesino e la Svp per discutere in un quadro d'insieme.

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