Fuga 2 giorni dopo le nozze Torna dopo 12 anni per soldi

Un matrimonio «razzo»: durata 48 ore e poi addio. Un matrimonio per amicizia, mai consumato. Un matrimonio che doveva  servire a regolarizzare la presenza in Italia di una giovane colombiana. Ora la 40enne sudamericana si trova imputata per circonvenzione di incapace.

Non per i matrimonio «lampo» ma perché, dopo essere di fatto scomparsa per 12 anni senza che il «marito» sapesse più nulla di lei, la donna all’improvviso si materializzò con due figli (avuti evidentemente da altra relazione sentimentale) chiedendo con  insistenza un aiuto economico. Proprio i 4.000 euro che la donna sarebbe riuscita a farsi consegnare dal coniuge ora le costano un processo per circonvenzione (all’imputata viene contestata anche la recidiva aggravata infraquinquennale).

Il marito, infatti, è persona seguita da molti anni dal Servizio di salute mentale per una «sindrome affettiva bipolare» e dunque è persona  particolarmente vulnerabile. Ieri l’uomo, un sessantenne originario della della val di Sole ma residente a Trento, ha deposto in Tribunale. L’uomo ha raccontato di aver fatto amicizia con la colombiana durante una serata in una sala bingo. Da allora i due continuarono a frequentarsi. Era il 2001.

«Avevate anche una relazione?» ha chiesto il giudice. «No, nessuna relazione sentimentale, solo un rapporto di conoscenza», ha replicato la parte lesa. Poco dopo fu la giovane colombiana a fare la «proposta»: «Già che ci frequentiamo - avrebbe suggerito l’odierna imputata - allora possiamo anche sposarci...». Un po’ poco come fondamenta di un matrimonio.

Sollecitato dalla domande di giudice e pm, l’uomo ha detto di aver accettato di sposarsi «per avere qualcuno vicino». Ha negato invece di aver ricevuto denaro o anche solo promesse di denaro  da parte della donna.

Se l’obiettivo delle nozze  era avere un po’ di compagnia, questa, sempre che ci sia mai stata, è durata poco. L’uomo ha raccontato di essersi sposato nell’ottobre del 2002, ma «siamo rimasti insieme pochissimo perché lei è andata via». Quanto tempo - ha chiesto il giudice - settimane, mesi....? «Due giorni», è stata la risposta, durante i quali non c’è stata alcuna relazione intima tra i novelli sposi.

In realtà pare che la donna avesse già conseguito il suo obiettivo che era  sposarsi per ottenere il permesso di soggiorno in Italia. Due giorni dopo le nozze celebrate con rito civile, infatti,  la donna sarebbe sparita.
Secondo il capo di imputazione la colombiana si sarebbe allontanata «per ignote destinazioni  riapparendo improvvisamente nell’estate del 2014 con due figli non avuti dal («omissis») nel chiedere con ripetute telefonate del denaro che la persona offesa consegnava in più occasioni - questa è la tesi dell’accusa -  tra il 26 maggio e il 3 giugno del 2014 per un importo complessivo di 4.000 euro».

Il processo è poi stato rinviato dal giudice Giuseppe Serao a marzo.

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