Un'alleanza per salvare vite umane Neuroradiologia, Trento con Bolzano

di Patrizia Todesco

«Dovevamo colmare un gap importante, purtroppo noi stiamo perdendo delle vite umane per questa carenza. Era necessario intervenire, da soli o con altri. Abbiamo deciso di allearci con Bolzano perché il bacino di 1 milione d'utenti è l'ideale dal punto di vista numerico». Paolo Bordon non nasconde la sua soddisfazione per l'accordo sulla neuroradiologia interventistica siglato con Bolzano. Accordo frutto di una collaborazione iniziata parecchi mesi fa e che a breve vedrà la nomina di un primario «comune» che guiderà un equipe a Trento e una Bolzano, impiegando il 50% in un ospedale e il 50% nell'altro.

«C'era la consapevolezza che c'erano alcuni punti deboli del sistema che andavano sanati. Entrambi, sia noi che Bolzano, non avevamo la neuroradiologia interventistica. Oggi il servizio in entrambe le realtà è organizzato in maniera spot con un consulente che viene da Verona e tampona la situazione. Abbiamo alcuni operatori che si stanno impratichendo, ma non siamo ancora in grado di dare una risposta h24 per 365 giorni all'anno. Oggi perdiamo vite umane in quanto stiamo parlando di patologie dove il tempo gioca spesso un fattore importante», aggiunge Bordon.

Già in primavera un gruppo di lavoro formato da neurochirurghi, i responsabili della radiologia e della neurologia di Trento e Bolzano nonché le direzioni sanitarie, si sono incontrati ed è nato un documento che ha analizzato la situazione arrivando alla conclusione che 500 mila abitanti sono troppo pochi per un primariato di questo tipo e 1 milione sarebbe invece il numero giusto.

Gli aneurismi cerebrali sono anomalie vascolari costituite da una«"sacca» con delle pareti molto fragili lungo la parete di un'arteria intracranica. Il principale rischio di un aneurisma è la sua rottura e conseguente emorragia. L'aneurisma intracranico può essere riscontrato quindi alla sua rottura o durante studi di imaging cerebrale (Tac, risonanza magnetica cerebrale). Se un tempo l'unica soluzione era l'intervento di craniectomia affidato ai neurochirurghi, oggi lo sviluppo della neuroradiologia Interventistica ha permesso di favorire il trattamento percutaneo (attraverso la pelle) con meno rischi per il paziente. Grazie a questa tecnica è possibile raggiungere le arterie del cervello e del midollo spinale tramite l'inserimento, dall'arteria femorale della gamba, di piccoli cateteri.

«La novità è anche il fatto che già ora le due radiologie, quella di Trento e quella di Bolzano, attraverso il sistema Pacs, possono passarsi immagini e quando necessario sono possibili teleconsulti», spiega Bordon che annuncia anche che il concorso sarà indetto a brevissimo.

«Chi lo vincerà dovrà guidare un team misto formato professionisti trentini e bolzanini. Il tutto per aumentare la qualità del servizio. Noi dovremmo assumere altri professionisti, almeno 1 o 2 neuroradiologi interventisti e così dovrà fare anche Bolzano».
Non è questo l'unico campo nel quale Trento e Bolzano hanno iniziato una concreta collaborazione. In vista anche un primariato unico per la neuropsichiatria infantile ma questo accordo è ancora in fase di studio.

«Quello che è innovativo - sottolinea ancora il direttivo Bordon - è l'idea che due aziende vicine collaborino e si confrontino. I confini amministrativi in sanità non esistono. Lo dimostrano i percorsi fatti anche sul fronte dell'emergenza o l'impegno della Provincia di Bolzano ad utilizzare di più nostra cardiochirurgia in modo che diventi sempre più loro punto di riferimento».

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