Mezzocorona, morte del camionista «Pronti a fare l'esposto in Procura»

«Nei prossimi giorni redigeremo, tramite i nostri legali, un esposto da inviare alla Procura di Trento affinché si faccia piena luce sulla morte del camionista serbo alle dipendenze di Baldo Trasporti Spa avvenuta lo scorso 28 aprile a Mezzocorona, e se ci sia un nesso di causalità fra l’eccessivo stress per le ore lavorate ed il suo decesso».

Lo afferma in una nota il Sindacato di base multicategoriale del Trentino, a cui si è affidata la vedova dell’uomo di 59 anni trovato senza vita, probabilmente a causa di un attacco cardiaco, nel camion che guidava per lavoro. Verrà inoltre presentato un ricorso degli eredi dell’autista al giudice del lavoro del Tribunale di Rovereto, annuncia il sindacato. La famiglia spera in questo modo di ottenere la consegna della busta paga e la retribuzione che - specifica la nota sindacale - «sarebbe spettata al defunto per le prestazioni rese, stante il rifiuto dell’azienda di pagare il dovuto».

La vedova chiede da mesi, sostiene il sindacato, «la busta paga del marito defunto e la retribuzione che allo stesso sarebbe spettata per il lavoro eseguito fino alla sua morte».

La signora ha consegnato a Sbm la «carta del conducente» del marito, dalla quale è emerso - si legge ancora nella nota - che, «pochi giorni prima di morire, l’autista aveva lavorato 16 ore su 24, con 15 ore e 42 minuti di sola guida, percorrendo 1.148 chilometri».

Per la guida di mezzi pesanti, ricorda il sindacato, il Codice della strada prevede un periodo di guida giornaliero di 9 ore non consecutivo, ovvero dopo 4-5 ore di guida, sono necessari almeno 45 minuti di interruzione. Inoltre il riposo giornaliero regolare è pari ad 11 ore minime consecutive.

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