Telecamere sulle corriere in Valsugana e Rendena

Dall'anno prossimo le telecamere interne per garantire la sicurezza sui mezzi pubblici, per ora presenti solo sugli autobus urbani, saranno installate anche sulle corriere che effettuano il servizio extraurbano. Lo ha annunciato ieri in consiglio provinciale l'assessore provinciale ai trasporti, Mauro Gilmozzi, annunciando il parere favorevole della giunta a una mozione di Rodolfo Borga (Civica Trentina) per garantire l'assistenza legale ai controllori e agli autisti vittime di aggressioni, minacce o insulti da parte dei passeggeri. 

Gilmozzi ha precisato poi che le telecamere interne saranno installate a cominciare dalle corriere che effettuano il servizio di linea in Valsugana, tra Rovereto e Riva e da Tione a Campiglio, dove si sono registrati maggiori problemi di sicurezza per gli autisti e risse tra utenti. Con la mozione di Borga, approvata all'unanimità, la giunta si impegna ad attivarsi affinché Trentino Trasporti «fornisca assistenza legale gratuita ai dipendenti vittima di insulti, minacce ed aggressioni nello svolgimento del loro lavoro e si costituisca sempre parte civile nei procedimenti penali promossi contro i responsabili di atti di violenza, fisica o verbale, commessi in danno di suoi dipendenti».  

Inoltre, con un emendamento integrativo concordato con lo stesso assessore Gilmozzi, si prevede la dotazione degli autobus e corriere anche di una telecamera anteriore al fine di «verificare con certezza le responsabilità degli incidenti in cui sono coinvolti i mezzi del trasporto pubblico».
L'assessore Gilmozzi ha dichiarato in aula che: «È giusto che la società stia al fianco dei propri dipendenti in eventualità di questo tipo, come è giusto dotare i mezzi di telecamera per sostenere e supportare la sicurezza e la tranquillità dei propri autisti».
Il consigliere della Lega nord, Maurizio Fugatti, ha sostenuto però che i problemi di sicurezza ci sono per cause politiche che vanno ricercate a monte perché «aggressioni e insulti provengono in gran misura da profughi e stranieri rispetto alla cui presenza c'è una responsabilità politica nazionale, ma anche provinciale». Fugatti ha ai richiedenti asilo in Trentino venga consentito di viaggiare gratis sui mezzi pubblici.
L'assessore Gilmozzi ha replicato però che: «È falso che gli episodi di violenza sui mezzi pubblici siano stati commessi da richiedendi asilo. Su dieci episodi denunciati nel 2017 in nessun caso si trattava di profughi, né si può sostenere che i responsabili siano persone di una particolare etnia, quindi il problema non è legato alle tessere gratuite». 

La mozione è stata condivisa anche da Pietro Degodenz (Upt) che ha dichiarato: «Ben vengano queste iniziative, i dipendenti di Trentino Trasporti sono un patrimonio importante da tutelare in tutti i modi, a maggior ragione in questi tempi difficili». Il consigliere Filippo Degasperi (M5S) come la Lega ritiene che il problema vada risolto alla radice: «È un intervento intelligente, tuttavia mi chiedo perché si creino i problemi per poi dover intervenire con palliativi (quale effetto dissuasivo può avere una telecamera?): sarebbe importante ragionare sul perché si verificano i fenomeni e su iniziative risolutive alla fonte».

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