Trilinguismo per tutti entro il 2021 Per l'estensione del Clil tre anni di tempo

La giunta approva il nuovo calendario per il Trilinguismo e sposta in avanti il termine entro cui estenderlo a tutte le classi e tutte le scuole, dalla prima elementare alla quinta superiore, passando per l'istruzione professionale. La delibera della giunta provinciale approvata venerdì detta tempi e modi. In essa si spiega che «l'obiettivo comune rimane il graduale ampliamento del Piano, in ogni successiva annualità, per raggiungere obiettivi di "livello essenziale" per tutti gli alunni e studenti entro l'anno scolastico 2020-2021, da ampliare ulteriormente nel triennio successivo. Tempi applicativi più distesi garantiranno una progettualità più articolata ed accurata, e una crescita professionale di buone pratiche da estendere all'intero sistema scolastico». Insomma, ci sarà più tempo e si potranno usare anche tecniche diverse dalla modalità Clil per ottenere lo stesso risultato, quello di avere gli studenti in grado di imparare materie curricolari in inglese e tedesco, oltre che in italiano. Ma ecco la nuova tempistica per il Trilinguismo. 

Scuola elementare
Entro quest'anno scolastico tutte le scuole avranno sulle classi prime e seconde almeno 3 ore settimanali di insegnamento in modalità Clil. Negli anni scolastici 2020-2023 estensione graduale alle classi terze, quarte e quinte dell'insegnamento in modalità Clil per 5 ore settimanali, nella fascia. Entro l'anno scolastico 2022-2023 tutte le scuole avranno sulle classi prime e seconde almeno 3 ore settimanali di insegnamento in modalità Clil e 5 ore nelle classi successive, per un monte ore complessivo di oltre 600 ore sul quinquennio che affiancherà le 500 ore obbligatorie di insegnamento curricolare di inglese e tedesco. 

Scuola media 
In analogia con quanto già indicato dal Piano per le secondarie di secondo grado si prevede che il monte-ore annuo di 99 ore possa essere realizzato attingendo ad un repertorio di modalità diverse per una «più efficace e sostenibile pratica di avvio all'insegnamento di discipline non linguistiche in modalità Clil» (moduli didattici, laboratori didattici o progetti interdisciplinari, settimane intensive ed esperienze di internazionalizzazione e così via). All'interno dell'orario indicato, si prevedono attività curricolari Clil per almeno 33 ore annue. Il completamento del monte-ore può essere realizzato mediante ulteriori attività Clil curricolari moduli in lingua in orario curricolare attività facoltative e opzionali, fino a un terzo delle ore complessive annue. «Tali modalità aggiuntive d'insegnamento-apprendimento renderanno più flessibile l'offerta didattica, mantenendo obiettivi di apprendimento da verificare con certificazioni o rilevazione censuarie degli apprendimenti, tramite gli strumenti messi a disposizione da Iprase» spiega la delibera. 

Scuola superiore
Qui le proposte operative per garantire il raggiungimento di uno standard comune sono le seguenti: si conferma l'obbligo dell'introduzione dell'insegnamento con metodologia Clil al quinto anno di corso, garantendo l'insegnamento con questa metodologia di almeno il 50 per cento di una disciplina curricolare non linguistica, e comunque fino a 60 ore annue, anche mediante moduli che coinvolgono più discipline. Si prevede, poi, il mantenimento e il consolidamento nel triennio 2017-2020, in tutte le istituzioni scolastiche del secondo ciclo, delle esperienze di insegnamento in modalità Clil per tutte le classi terze e quarte. Inoltre, ecco la graduale estensione, a partire dall'anno scolastico 2020-2021 ed entro l'anno scolastico 2021-2022, alle classi prime e seconde delle attività in modalità Clil, per garantire la continuità con le esperienze realizzate nella scuola secondaria di primo grado. 

Formazione professionale
Anche per questo settore si prevede che il monte-ore minimo da garantire possa essere realizzato prescindendo dal vincolo della percentuale del 50% per disciplina, qualora siano previste attività modulari per almeno 33 ore annue e fino a un massimo di 60 ore. Sono poi possibili modifiche in autonomia dei singoli piani di studio di istituto, prevedendo un incremento delle materie destinatarie di interventi linguistici in Clil o delle lingue straniere.

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