Muore universitario Tragedia in via Solteri

di Leonardo Pontalti

Aveva trascorso con gli amici una serata di festa, martedì, prima di andare a coricarsi nella sua stanza. Dalla quale Matteo Silini, vent'anni, non è più uscito. Originario di Temù, località bresciana ad una manciata di chilometri da Ponte di Legno, a Trento era arrivato da appena un mese e mezzo, per studiare ingegneria. Il dramma si è consumato ieri, nel primo pomeriggio, al Nest, lo studentato universitario di via Solteri realizzato e gestito dalla cooperativa Il Faggio. A ritrovare Matteo, vivo ma già in gravissime condizioni, sono stati due amici, come lui ospiti della struttura. Erano già passati a bussare alla sua stanza verso mezzogiorno, quando trovandolo a letto, avevano pensato dormisse semplicemente.

Quando, due ore dopo, sono tornati a bussare alla porta della stanza del ventenne non ricevendo ancora risposta, i due giovani hanno capito che poteva essere successo qualcosa di grave.
Erano le 14 circa ed il giovane stava respirando a fatica, in preda ad evidenti sintomi di malessere. A nulla è valso l'intervento dei sanitari, chiamati immediatamente dai ragazzi: Matteo è morto nonostante i tentativi di rianimarlo susseguitisi da parte del personale medico per oltre un'ora.

In via Solteri sono state fatte intervenire le forze dell'ordine, con gli agenti della polizia arrivati allo studentato assieme ai colleghi della scientifica. I poliziotti hanno sentito a lungo i due amici della vittima, oltre ai responsabili del Nest e agli altri ragazzi. Il tutto per raccogliere tutti gli elementi necessari per fare piena luce sull'accaduto. Matteo nella serata di martedì aveva partecipato ad una festa organizzata all'interno della struttura da alcuni degli studenti che vi risiedono: «Un momento in allegria molto semplice - ha raccontato Luca Nicolli, direttore del Nest, accorso in via Solteri non appena è stato informato della tragedia - nel quale certo, si poteva consumare dell'alcol. Ma come in qualsiasi festa tra adulti: questo è uno studentato universitario, una struttura per persone maggiorenni e responsabili, nella quale le regole sono quelle della civile convivenza e il tentativo da parte nostra è quello di far vivere a tutti una quotidianità fatta anche di valori, contro i quali non è certo una birra a cozzare. Se la festa avesse assunto toni eccessivi il custode, che è presente 24 ore su 24, ci avrebbe informati».

Il ragazzo è salito nella sua stanza - al suo arrivo aveva scelto una singola - poco dopo la mezzanotte. Due degli amici, uno studente di ingegneria ed uno di giurisprudenza, sono andati a bussare alla sua porta verso il mezzogiorno di ieri. Ripassando poi verso le 14 e dando l'allarme: «I ragazzi hanno subito contattato il 112, poi il custode. I sanitari sono arrivati subito ma non sono riusciti a salvare il ragazzo», ha spiegato Nicolli. Il personale medico è intervenuto trovando Matteo in preda a forti difficoltà respiratorie. Aveva vomitato e sono state rilevate anche tracce ematiche. Per questo al momento la pista più accreditata è quella del malore, anche se serviranno gli esiti degli accertamenti medici che verranno effettuati in queste ore a capire meglio che cosa abbia potuto strappare Matteo alle sue aspirazioni di matricola. Al momento l'autorità giudiziaria non ha disposto l'autopsia, che non è escluso possa essere richiesta nelle prossime ore, se necessario.

Matteo Silini era arrivato in via Solteri da poche settimane appena: «I ragazzi nuovi arrivano solitamente a metà settembre e lui si era appena iscritto al corso di laurea in ingegneria dell'informazione e dell'organizzazione d'impresa - ricorda ancora Nicolli - non lo conoscevamo ancora bene, dato che era tra gli ultimi arrivati, ma aveva già iniziato a farsi apprezzare». È toccato alla polizia il difficile compito di informare i familiari di Matteo che, da Temù, si sono subito messi in viaggio in direzione di Trento, arrivando nel capoluogo in serata. La salma del ventenne, nel frattempo, è stata trasferita nelle camere mortuarie del cimitero di via Giusti dopo aver lasciato la struttura di via Solteri, popolatasi in poche ore - in quella che doveva essere una giornata di festa - di angoscia e di incredulità profonde e mute, come solo quelle di giovani che vedono morire un loro coetaneo sanno essere.

 

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1639221","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1200","width":"1600"}}]]

 

comments powered by Disqus