Bocciato alla maturità Ma a decidere sarà il Tar

Frequentava le lezioni la sera, per poter prendere il tanto desiderato diploma senza essere costretto a lasciare l’impiego. La maturità sembrava dietro l’angolo, ma per un giovane studente lavoratore, iscritto al liceo Rosmini di Trento, l’esito finale dell’esame di stato ha avuto l’effetto di una doccia fredda: la sufficienza non è stata raggiunta, dunque tutto da rifare.

Ma il giovane, determinato a raggiungere l’obiettivo dopo tanti mesi di impegno, assistito dall’avvocato Beatrice Tomasoni, ha deciso di presentare ricorso al Tar. I giudici amministrativi si sono pronunciati: accolta la domanda di sospensione del provvedimento con cui lo studente è stato respinto, e udienza fissata a metà dicembre per trattare il caso nel merito.

È dello scorso 4 luglio il provvedimento di mancato superamento dell’esame emesso dalla Commissione d’esame del liceo Rosmini. Ad incidere sulla bocciatura sarebbe stata la terza prova, valutata negativamente: complessivamente, fra i tre scritti e l’esame orale, il giovane aveva riportato un voto inferiore a quello necessario per raggiungere la sufficienza.

Per la terza prova, in particolare, «non risulta approvato l’operato della Commissione da parte del presidente della stessa - evidenziano i giudici amministrativi - e dunque non viene attestata la regolarità delle operazioni di correzione e di valutazione di detta prova».

La stessa Commissione, come deciso dal Tar, dovrà essere riconvocata per rivedere la correzione e la valutazione della terza prova (già effettuata dal candidato) ed il presidente dovrà esprimersi se approvare o meno l’operato della Commissione e sottoscrivere il verbale. Allo studente lavoratore verrà dunque data la possibilità di un’ulteriore verifica sui contenuti dello scritto.

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