Vacanza a sbafo in Trentino Dorme gratis in 4 hotel

di Marica Viganò

Vacanze a sbafo in hotel della val di Fassa, della Rendena, della valle dei Laghi e pure in città, a due passi a piazza Duomo. Da solo o in compagnia del suo cane, una femmina di Dalmata. Il «furbetto dei pernottamenti» è un 46enne di Gorizia, che ha lasciato conti scoperti per circa 700 euro in quattro strutture del Trentino.

Utilizzava sempre la stessa tecnica: prendeva tempo per il pagamento e poi si allontanava di nascosto. L’uomo deve ora rispondere davanti al giudice di insolenza fraudolenta. I titolari delle strutture, infatti, sono intenzionati ad andare avanti. Già dopo il primo episodio di mancato pagamento dell’hotel (era gennaio 2016) l’Associazione albergatori aveva diramato una e-mail per segnalare l’accaduto, ma il truffatore evidentemente sapeva raccontare le bugie molto bene.

Nulla inizialmente poteva destare sospetto in lui: alla reception consegnava senza scuse il documento e in un caso aveva spiegato subito di aver avuto un problema con la carta di credito, che si era rotta. Agiva sulla buona fede degli albergatori, i quali però, non appena hanno sentito l’odore della truffa, hanno subito presentato denuncia.
Il primo «colpo» il 46enne l’ha messo a segno in un hotel di Canazei, dove si era presentato, solo, nel pomeriggio di Capodanno del 2016.

Aveva trascorso due notti nella struttura e consumato alcuni pasti. La mattina del tre gennaio aveva chiesto di non sistemare la stanza perché sarebbe stato raggiunto dal padre, che avrebbe anche saldato il conto dato che era domenica le banche erano chiuse. Nel tardo pomeriggio, non avendo più visto il cliente, l’albergatore era entrato nella stanza: i bagagli non c’erano più.

La stessa sorpresa l’ha avuta il responsabile di una struttura della valle dei Laghi, in cui l’uomo si era fermato a dormire a fine febbraio: il cliente si era allontanato di nascosto senza pagare il conto di 100 euro. La telefonata della questura, che aveva ricevuto sul portale «web alloggiati» la segnalazione che l’uomo accusato di insolvenza fraudolenta era in Trentino, era arrivata troppo tardi: il cliente se ne era già andato.
Qualche ora dopo aver lasciato la valle dei Laghi, l’uomo si era presentato in una struttura di Pinzolo, chiedendo di poter rimanere per alcune notti. Anche in quel caso il 46enne era sparito senza pagare i 268 euro della stanza. A fine marzo era nuovamente tornato in Trentino.

Questa volta aveva preso uno stanza nel capoluogo, in un bed and breakfast a due passi da piazza Duomo. Si era presentato con un cane, una femmina di Dalmata. Aveva subito mostrato la sua carta di credito rotta spiegando che avrebbe pagato il giorno seguente. Ma l’albergatore non ha ottenuto dall’uomo neppure un euro: il cliente, adducendo sempre al problema della tesserina, aveva chiesto di fermarsi un’altra notte dato che il giorno seguente l’avrebbe raggiunto il padre per saldare il conto. L’ennesima bugia.

Nonostante le pressioni del responsabile della struttura, che si era accorto che il cane aveva pure sporcato nella stanza, il 46enne dopo due notti a scrocco era riuscito a scappar via senza pagare i 100 euro del conto ed i 150 euro che aveva promesso come rimborso spese per i guai combinati dal suo dalmata.

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