Famiglia con la malaria dopo un viaggio in Africa

di Patrizia Todesco

Non un ricovero, ma addirittura quattro in un colpo solo. Un'intera famiglia è stata infatti ricoverata nei giorni scorsi all'ospedale S. Chiara per malaria. Dopo qualche momento di paura per la loro salute, sottoposti alle cure del caso, i due bambini che erano ricoverati in pediatria e la mamma e il fratello maggiore che erano ricoverati nel reparto malattie infettive sono stati ora dimessi. Stanno bene anche se nelle prossime ore dovranno essere sottoposti ad una serie di ulteriori controlli.
Il nucleo familiare, originario di un paese dell'Africa occidentale e residente in Trentino, aveva effettuato un viaggio nel paese natale. Al rientro in Italia, dopo qualche giorno, avevano avvertito i primi sintomi. Soprattutto febbre alta. Al pronto soccorso del S. Chiara dove si erano rivolti per capire il perché di quel malessere che aveva colpito tutta la famiglia tranne il padre, effettuate le domande di rito sugli ultimi viaggi effettuati, il sospetto che si trattasse di malaria ha spinto i sanitari ad effettuare gli accertamenti ed è quindi arrivata la conferma che si trattava appunto della malattia scomparsa dall'Italia dagli anni ?50. I sintomi infatti erano quelli tipici: brividi, febbre, vomito e diarrea. L'esame del sangue ha confermato il primo sospetto.
Va subito detto, per tranquillizzare, che la malaria si trasmette solo attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Anopheles. Quando una zanzara punge una persona infetta, nel sangue prelevato sono presenti i microscopici parassiti responsabili della malattia. Circa una settimana dopo, al momento di consumare il pasto successivo, questi parassiti vengono mescolati alla saliva delle zanzare, che viene iniettata durante la puntura. Oltre che con le zanzare la malattia può essere trasmessa solo con trasfusioni di sangue, trapianto d'organi o uso condiviso di siringhe.
Nel caso della famigliola rientrata in Italia, fortunatamente, la diagnosi è stata tempestiva e in questi casi, con una buona cura, si può ritornare in forma in poche settimane. Diversa la situazione in altri paesi poveri del mondo dove in assenza di farmaci la malattia è ancora spesso letale. Proprio nelle aree tropicali e sub tropicali la malaria rappresenta ancora la più importante malattia trasmessa da vettore. Nel corso degli anni, in Europa e in Italia, la malaria è diventata la malattia tropicale più frequentemente importata.
Per chi si reca per turismo nei paesi ritenuti ancora a rischio ma anche per gli stranieri che da anni abitano in Italia e non sono comunque immuni dal rischio di contrarre nuovamente la malaria nel momento in cui tornano in patria l'invito è quello di sottoporsi a profilassi. La scelta del tipo di profilassi antimalarica va scelto dai professionisti in base all'itinerario, la stazione, il tipo di viaggio, la durata, le condizioni di salute del viaggiatori e l'età.
Solitamente tutti i farmaci per la profilassi devono sempre essere assunti con regolarità per tutta la durata del soggiorno in una zona a rischio di malaria e continuati per almeno 4 settimane dopo il ritorno.

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