Scappa di casa, picchiata dai genitori Sedicenne finisce in ospedale a Trento

Spintoni e sberle alla figlia sedicenne, fuggita di casa un paio di settimane fa. Una mamma ed un papà rischiano la denuncia per abuso di mezzi di correzione e lesioni per aver picchiato la ragazzina, finita al pronto soccorso con una prognosi di guarigione di una ventina di giorni.

La chiamata di aiuto è arrivata alla centrale unica dell'emergenza «112» mercoledì sera, alle 22.30. In strada a Melta è scoppiato il putiferio. È accaduto lungo il percorso della nuova pista ciclabile che dal parco conduce verso Gardolo. Le persone che vivono nella zona hanno sentito distintamente le urla di una donna e la richiesta di aiuto. Sul posto sono arrivati in emergenza in carabinieri, seguiti dall'ambulanza. In strada i militari hanno trovato la ragazzina picchiata, la mamma e il papà.

Quella che inizialmente sembrava una banale - seppur violenta - lite familiare, potrebbe nascondere una situazione di forte contrasto fra i genitori originari del Nord Africa e la figlia adolescente cresciuta in Italia. «Voglio vivere all'occidentale, ma mio padre mi obbliga a seguire i precetti della religione musulmana», avrebbe confessato più volte la ragazza agli amici. Lo stesso concetto che la giovane ha fatto intendere ai carabinieri intervenuti. Sulle dichiarazioni della ragazza sono in corso accertamenti: la famiglia della giovane risulta ben integrata nel tessuto trentino e non emergono dalle prime verifiche problematiche particolari, episodi violenti, denunce della ragazza nei confronti dei genitori. Forse per il desiderio di sentirsi più «libera» - rivendicazione che è un po' il simbolo dell'adolescenza - la giovane due settimane fa era scappata di casa. I genitori avevano presentato denuncia di scomparsa.

Mercoledì sera l'incontro fortuito a Melta: sarebbe stata la madre, per prima, a notare la figlia, avvicinandosi a lei e chiedendo subito spiegazioni dell'improvvisa scomparsa. Uno spintone (forse dato dalla figlia alla madre) sarebbe stato la scintilla della furiosa lite: la ragazza è stata colpita con schiaffi al viso e si sarebbe sbilanciata finendo a terra. A menar le mani sarebbe stata la mamma, a cui si è aggiunto - ma con responsabilità minime - anche il papà. Di fatto, però, la sedicenne è stata portata in ambulanza e sottoposta ad accertamenti al pronto soccorso del Santa Chiara. A causa di un trauma cranico di media gravità è stata trattenuta per qualche ora in ospedale e poi dimessa con prognosi di guarigione di 20 giorni. La sedicenne è stata affidata ai genitori.

Dell'episodio è stata informata la Procura dei minori: saranno le successive indagini a chiarire se le dichiarazioni della ragazza in merito al presunto obbligo di «vivere secondo l'Islam» corrispondono alla realtà o se i ripetuti inviti dei genitori ad una condotta di vita più riservata e rispettosa delle regole non siano gli stessi che le mamme ed i papà «trentini» fanno ai loro figli.
Su un piano diverso, invece, verranno considerate le «botte». In questo caso sarà la procura ordinaria a stabilire se la condotta dei genitori, che di fatto hanno mandato la figlia in ospedale a suon di schiaffi, sia da considerare come un abuso dei mezzi di correzione.

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