Lav: «L'hanno assassinata Sono solo degli incapaci»

Le reazioni degli animalisti

Uccisione di KJ2, la dura reazione della Lav.

«La notizia che apprendiamo oggi dalla stampa locale ci lascia sconvolti. L'abbattimento di Kj2, avvenuto nella notte di sabato 12 agosto, si tratta, a nostro avviso, di un verdetto di condanna vergognoso, una sentenza senza processo, emesso sulla spinta emotiva e irrazionale di un’amministrazione provinciale che vuole pieno diritto di vita e di morte sugli orsi e dove la possibilità di cattura era solamente un alibi per nascondere una chiara intenzione. Gli orsi, una volta reintrodotti in Trentino dalla Provincia stessa, dapprima hanno costituito un vanto con tanto di pubblicità luccicante per attirare turisti curiosi, dappoi sono divenuti un nemico da far fuori non appena il naturale comportamento si fosse manifestato. 

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Da Daniza a oggi non c’è stata una gestione veramente attiva e risolutiva in materia di corretta convivenza con questi animali. Non vi è stata un'educazione alla convivenza e al rispetto reciproco. Dopo l'uccisione cammuffata di Daniza, catturata il 10 settembre 2014 con un anestetico dall'effetto letale, e l'ergastolo per altri suoi consimili, l'assassinio di Kj2 è un presa di posizione diretta contro gli animali e contro l’ambiente e una chiara espressione dell'incapacità della Provincia di Trento di gestire il piano di salvaguardia dell'orso bruno. 

Come già espresso nella diffida inviata al Presidente Ugo Rossi, LAV verificherà gli estremi per uccisione non necessitata di animali, punita dall'articolo 544 del Codice Penale, per la quale è già stata predisposta la denuncia da depositare presso la Procura della Repubblica di Trento».

Il Comunicato di Centopercentoanimalisti

Le solite facce dell’animalismo, comprese quelle che hanno testimonial gli amici del circo con Tigre al seguito, o azionisti di case farmaceutiche come fondatorifaranno a gara per organizzare manifestazioni di piazza che dureranno il tempo della notizia, appena i riflettori si spegneranno, i “grandi contestatori” spariranno come neve al sole, un film già visto a Pinzolo.

Noi di Centopercentoanimalisti non ci faremo usare dall’onda emotiva, quindi non parteciperemo a nessuna iniziativa che non sia la nostra, tuttavia, poche ma chiare parole le lanciamo ai responsabili Trentini: non abbiamo dimenticato (al contrario del resto del mondo animalista) Daniza, l’ultimo blitz in suo favore risale al Taliercio di Mestre nel giugno scorso, in occasione della finale di Basket e vittoria Del Venezia nei confronti di Trento.

Noi di Centopercentoanimalisti non dimenticheremo l’ultima vostra ennesima vittima. Le azioni di disturbo contro la terra insanguinata inizieranno quando meno ve  lo aspetterete. Noi non diventeremo bersaglio di uova o sputi come successo a coloro che hanno goffamente manifestato in passato nella vostra terra maledetta, ridicolizzando tutto il Movimento.

Interviente anche l'Enpa

"Quello che si è consumato in Trentino, ovvero l'uccisione dell'orsa, è un vero e proprio delitto, un crimine contro gli animali, la natura, la biodiversità e in spregio ai milioni di cittadini italiani che hanno chiesto di lasciare in pace l'orsa, per chiarire le dinamiche dell'incidente in cui l'orsa sembra essere stata vittima di una aggressione e trovare soluzioni alternative alla troppo facile deriva dell'abbattimento". Lo dice l'Enpa. 

"Invece la Provincia di Trento", spiega l'Ente nazionale per la protezione degli animali, "ha preferito non ascoltare nessuno, e ha di fatto autorizzato una caccia all'orsa, per mera vendetta o per altre incomprensibili finalità. Nella storia del nostro Paese è stato toccato il punto più basso sulla tutela degli animali, una sconfitta per il mondo scientifico e politico, totalmente incapace e sordo, o spinto da altri interessi nel promuovere le uccisioni di animali che in Trentino sono ostaggio di politiche cruente e crudeli, finanziate anche cospicuamente dalle tasse dei contribuenti italiani, che pagano profumatamente politici senza competenze e capacità di soluzioni. Tanto basta perché i cittadini decidano di non recarsi più in Trentino né acquistare alcun prodotto di quella terra, avvelenata dall'intolleranza verso gli animali, dalla malapolitica, e anche, oltrettutto, inquinata"

 

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