È morta Cecilia Kessler Una vita acccanto a Bruno

Una donna di cultura, riservata e dedita alla famiglia, forte di carattere ed esigente nell’educazione dei figli.

Cecilia Kessler Tommasoni, vedova dell’ex presidente della Provincia e senatore Bruno Kessler, si è spenta ieri mattina nella sua abitazione, a Trento, accudita dai figli Giovanni, Lorenzo, Marina, Chiara ed Elisabetta.

Le sue condizioni si erano aggravate un paio di settimane fa, ma finché le forze lo hanno consentito dedicava parte della giornata alla lettura dei quotidiani e dei suoi amati testi di teologia, tenendosi sempre aggiornata.

«Si è spenta serenamente, nella sua stanza da letto come aveva desiderato» racconta il figlio Giovanni, magistrato, responsabile dell’ufficio antifrode dell’Unione Europea (Olaf). «Mia madre non amava la vita pubblica, lasciava questo compito a mio padre, mentre lei si occupava della famiglia - spiega - Era maestra, ma abbandonò la cattedra per crescere i figli. Alla scomparsa di mio padre, 26 anni fa, e con i figli ormai grandi, mia madre tornò a impegnarsi nello studio ed a condurre una vita attiva: si è laureata in catechesi alla Scuola di teologia di Trento, ha insegnato catechismo in parrocchia, al Sacro Cuore, e religione nella scuola media di Verla».

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La signora Cecilia era nata a Rovereto: il padre, originario di Verona, era impiegato alla Manifattura Tabacchi; la mamma era una Coraiola, di Trento. La famiglia Tommasoni si trasferì presto nel capoluogo.

«Mia madre negli ultimi anni aveva qualche problema di mobilità che la costringeva a stare in casa. Questo per lei era limitante, dato che è sempre stata una donna molto attiva».

Ci sono poi i ricordi legati alla vita familiare. «Mio padre era molto comprensivo con noi figli, mentre mia madre, su cui ricadeva la responsabilità della gestione della famiglia, era più esigente e rigida. Dispensava consigli e reprimende e lo ha fatto fino all’ultimo - ricorda con commozione Giovanni Kessler - Era apprensiva, soprattutto quando sapeva che ci spostavamo in aereo (il magistrato lavora a Bruxelles ed è spesso in viaggio, ndr) e sempre attenta ai figli, come lo sono tutte le mamme».


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