Operazione sicurezza in Piazza Dante Il presidio pagato dalla Provincia

La mappa dei luoghi «sensibili» a rischio Daspo urbano è già sulla scrivania del sindaco. Sarà presentata domani

di Andrea Bergamo

La mappa dei luoghi «sensibili» a rischio Daspo urbano è già sulla scrivania del sindaco Alessandro Andreatta. Sarà presentata domani (lunedì 3 luglio) pomeriggio alla conferenza dei capigruppo che si riunirà a Palazzo Thun. «Trento sarà una delle prime città in Italia in cui potrà essere applicato il decreto Minniti». È l'annuncio del primo cittadino il giorno successivo all'incontro del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza con il Commissario del Governo, il questore ed i vertici delle forze dell'ordine.

Al tavolo era presente anche il governatore Ugo Rossi, che nei giorni precedenti aveva dato la «sveglia» al primo cittadino sui temi della sicurezza, garantendo nuovi finanziamenti per migliorare la vivibilità delle zone più a rischio. Allontanamento e divieto di accesso all'area urbana: sono i due provvedimenti - il primo di competenza del sindaco, il secondo del questore - che, di fatto, rappresentano una novità nell'ambito della prevenzione. Non che prima mancassero leggi e regolamenti: basti pensare al foglio di via, misura prevista per chi ha commesso reati o sia pericoloso per la sicurezza pubblica, con arresto in caso di inosservanza. Tuttavia, il decreto Minniti sulla sicurezza urbana si pone su un altro piano, potenziando le misure di intervento di enti locali e polizia nella lotta al degrado, nell'ottica di un coordinamento tra forze.

La legge c'è, ma per la sua attuazione mancano alcuni articoli che saranno inseriti nel regolamento di polizia urbana e una pianta allegata che il sindaco Andreatta illustrerà ai capigruppo delle forze di maggioranza e opposizione. L'integrazione del regolamento potrà dunque essere portata in Consiglio comunale per la discussione e l'approvazione. «Qualora all'interno dei luoghi inseriti nella mappa venisse rilevata una serie di infrazioni, i trasgressori non rischieranno solo una multa ma gli verrà notificato l'allontanamento per 48 ore. Le aree sensibili saranno molto ampie e includeranno gran parte del territorio cittadino» evidenzia il sindaco. La misura del Daspo sarà decisa direttamente dal sindaco e - in caso di reiterazione - ci sarà la possibilità di allontanare i trasgressori per un periodo più lungo su disposizione del questore.

«Il presidente Rossi ha dichiarato di essere pronto a mettere in campo delle risorse finanziarie, di fronte a progetti per contrastare con forza chi delinque - ricorda Andreatta - Presenteremo dunque un progetto sulla sicurezza, che potrà prevedere un potenziamento della polizia municipale, o nuove azioni sul piano sociale e culturale». La questura si è impegnata invece a garantire una maggiore presenza di forze dell'ordine in città e sulla possibilità di migliorare l'illuminazione di piazza Dante è già al lavoro l'assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi.

Con il via libera dell'assemblea alle modifiche del regolamento di polizia urbana il primo cittadino avrà dunque pieni poteri per allontanare da stazioni (treno, bus e pertinenze), ed aree urbane «chiunque ponga in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione (...), in violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi ivi previsti». Per aree urbane si intendono vie su cui si affacciano scuole, edifici pubblici e strutture di interesse storico artistico. Il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare una vera e propria «mappa» dell'area urbana in cui è prevista l'applicazione del cosiddetto Daspo urbano, sulla base di una bozza prediposta nei mesi scorsi da un comitato interforze. Curioso che, applicando alla lettera le indicazioni del decreto legge per tutelare il decoro urbano, sia esclusa dalla «zona Daspo» via Brennero: nulla il sindaco potrà fare contro la prostituzione in strada che si concentra in orario serale-notturno su questa strada. Non tutti i parchi cittadini, inoltre, potrebbero essere inclusi nella «zona Daspo»: saranno compresi - ovviamente - piazza Dante e il parco della Predara (a due passi dal Castello del Buonconsiglio), ma rimarrebbe fuori quello di Gocciadoro. Rientra nella «zona Daspo» il Muse con il quartiere delle Albere.

Oltre a discutere sul perimetro dell'area urbana in cui il sindaco avrà potere di allontanamento si dovranno individuare i comportamenti vietati, nell'ottica di una «pulizia» del centro da spacciatori, accattoni, venditori abusivi, ubriachi. In piazza Dante, ad esempio, potrebbe arrivare il divieto di «occupazione» delle panchine, come è contenuto nella proposta di modifica al regolamento di polizia urbana per l'attuazione del decreto Minniti: lo stop alla pennichella all'aperto colpirebbe gli «stanziali» del parco, coloro che trascorrono nell'area verde la maggior parte della giornata, ma non per godersi un po' di fresco l'estate.

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