Palazzo della Provincia arriva il «super-vigilante»

di Luisa Maria Patruno

Il Palazzo si blinda. Troppi furti, danneggiamenti, persino minacce ai danni dei dipendenti provinciali. Per questo la giunta ha deciso di correre ai ripari istituendo una nuova figura, una sorta di «gendarme» interno, un «super-vigilante», che si dovrà preoccupare della sicurezza delle sedi degli uffici provinciali e di chi ci lavora. Evidentemente non è ritenuta sufficiente la presenza nelle portinerie dei palazzi provinciali delle guardie giurate private, pagate proprio per evitare l'accesso di «soggetti non autorizzati».

La novità è contenuta in una delibera proposta dal governatore Ugo Rossi e approvata venerdì scorso, con cui si istituisce la figura professionale del «Funzionario addetto alla sicurezza (security)».
Nella delibera si motiva l'esigenza di individuare chi possa «garantire il servizio di sicurezza» con il fatto che «nel corso degli ultimi anni sono state riscontrate diverse criticità in tema di security». E appunto si elencano «facili intrusioni di soggetti non autorizzati nei palazzi sedi di uffici provinciali, furti, danneggiamenti, minacce, senza dimenticare il mutamento repentino delle condizioni della società odierna che porta ad una maggiore attenzione al livello di sicurezza generale». Insomma, la giunta provinciale ha ritenuto che fosse

«improrogabile e urgente dare una risposta concreta al fine di ridurre la probabilità di accadimenti di origine criminosa», soprattutto per tutelare i dipendenti provinciali; e annuncia un intervento su più fasi, la prima delle quali consiste nella individuazione di «una figura professionale ad hoc, a livello di funzionario, a cui assegnare il coordinamento delle diverse attività. Questa figura svolgerà la propria attività in materia di "security" in stretta collaborazione con il Direttore dell'ufficio gestioni generali». Non è stato ancora nominato ma il nome più probabile è quello di Luca Tonelli.

Non solo. Con la stessa delibera viene data agli «addetti ai servizi ausiliari», che sono gli uscieri provinciali, anche l'ulteriore mansione di «registrazione degli ingressi» nei vari palazzi con l'utilizzo di programmi informatici. Dunque, dovranno identificare e prendere nota dei nomi di tutti coloro che entrano, cosa che oggi non avviene.

Il nuovo «addetto alla sicurezza» avrà il compito di dare un supporto organizzativo per migliorare il controllo degli accessi agli edifici provinciali e dovrà svolgere anche una «attività di supervisione diretta ai varchi di accesso». Inoltre, dovrà svolgere «attività di studio» delle misure preventive minime «ritenute idonee a ridurre la probabilità di accadimento di eventi di origine criminosa». Sempre questa nuova figura dovrà provvedere al controllo, la vigilanza e la custodia del patrimonio mobiliare e immobiliare provinciale preoccupandosi anche di chiamare l'intervento delle forze dell'ordine, se necessario e collaborando con queste nel fornire informazioni o nelle indagini se richiesto. L'addetto alla sicurezza dovrà infine supportare le strutture provinciali impegnate nell'organizzazione di manifestazioni o eventi curando - se necessario - anche in questi casi i rapporti con le forze dell'ordine.

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