Le truffe alle assicurazioni auto In Trentino se ne sventa una al giorno

L'anno scorso 340 casi di «furbetti» dell'incidente

di Angelo Conte

In Trentino Alto Adige il sistema dei controlli esercitato dalla macchina assicurativa tra 2015 e 2016 è riuscita a smascherare un tentativo di frode al giorno. E, tra quelli che sono rimasti in piedi, le assicurazioni hanno provveduto a far seguire una denuncia o una querela in circa una sessantina di casi. Lo rivela l'analisi dell'Ivass, l'autorità di vigilanza delle assicurazioni, che ha messo sotto la lente l'andamento dei sinistri, ossia degli incidenti denunciati dagli assicurati, durante l'intero 2016.

Per quanto riguarda i sinistri a rischio frode, come nel resto d'Italia, anche in regione, tra Trento e Bolzano, l'anno scorso si è assistito a un forte incremento di quelli segnalati come sospetti. In particolare, se nel 2015 erano stati 9.505 su 50.750 sinistri complessivamente denunciati, l'anno scorso si è arrivati a 11.458 sinistri classificati dall'Ivass come esposti a rischio frode sui 66.502 complessivamente denunciati. A livello assoluto l'incremento è di quasi il 20%, anche se crescono pure le capacità delle compagnie di contrastare i tentativi di frode e di smascherare coloro che cercano di fare i furbi.

L'anno scorso sono saliti a 342 i casi in cui le assicurazioni hanno scoperto che dietro la denuncia c'era una possibile frode e l'hanno sventata, praticamente un caso al giorno. E il numero è salito rispetto ai 301 del 2015. Calano, invece, di quasi il 75% i casi in cui si è arrivati a una denuncia o una querela perché i tentativi di frode sono proseguiti e sono stati fermati da chi li aveva avviati. In questo caso gli esposti presso l'autorità giudiziaria sono stati 12 contro i 49 del 2015.

«La continuità della crescita quantitativa documenta l'impegno profuso dalle imprese nel contrastare le frodi e il progresso nell'efficacia che tale attività di contrasto ha acquisito. L'incremento nell'ultimo anno di quasi mezzo punto percentuale dei sinistri oggetto di specifico approfondimento in relazione al rischio di frode e posti senza seguito rappresenta una progressione rilevante rispetto a valori del +0.1% osservati negli anni precedenti» scrive l'Ivass nella relazione 2016.

A fare da barriera rispetto ai tentativi di frode, spiega l'assicuratore Roberto Campana (Allianz), sono le banche dati che consentono alle agenzie di fare un primo screening e di segnalare i casi sospetti all'ispettorato. «C'è poi un grande ruolo dei periti che oggi fanno sempre di più le cosiddette perizie di riscontro, ossia quella sull'altra auto coinvolta nella denuncia di sinistro, e delle carrozzerie che in Trentino non si prestano alle frodi». Inoltre, «le truffe in generale sono quelle che sono organizzate e pianificate, mentre in Trentino questo tipo di attività non c'è e quelle improvvisate per coprire l'incidente fatto in autonomia di fatto vengono tutte scoperte».

A livello nazionale, come detto, continuano ad aumentare i sinistri «a rischio frode». Nel 2016 i casi identificati sono stati 668mila con un aumento rispetto al 2015 di quasi 70mila unità. Rispetto al 2012, anno in cui erano 400mila, sono infatti aumentati di quasi il 70%. I sinistri che presentano delle anomalie e vengono quindi considerati a rischio frode sono più o meno il 23% di tutti i sinistri denunciati, pari a circa 2,85 milioni. Maglia nera la Campania, con oltre 115mila sinistri a rischio frode contro i 265mila totali, vale a dire oltre il 43%. La regione più virtuosa invece Valle d'Aosta, con 1.200 rischi di frode su 7.700. Circa la metà (339mila) dei sinistri a rischio frode vengono fatti oggetto di particolari approfondimenti e 50mila di questi sono catalogati come «senza seguito», cioè quelli per i quali specifiche istruttorie hanno avuto esito positivo e le tentate frodi sono state sventate con successo.

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