Caldo, emergenza siccità in Trentino Incendi, allerta della Protezione civile

di Angelo Conte

La mancanza d'acqua preoccupa anche la Protezione civile, che ora chiede attenzione ai privati quando si recano nei boschi e di non accendere fuochi. E domanda ai Comuni di organizzare con cautela e prudenza gli spettacoli pirotecnici previsti per le feste in arrivo (come le Vigiliane a Trento). L'emergenza idrica continua, dunque, e dopo l'agricoltura e i Comuni, che hanno emanato in molti casi bandi anti-sprechi destinati ai propri cittadini, adesso tocca anche il rischio incendi.

Non si ferma poi il braccio di ferro, iniziato ormai a fine aprile, tra Veneto e Trentino sull'uso dell'acqua, in particolare su quella che serve, attraverso i bacini di accumulo, alla produzione di energia idroelettrica. Luca Zaia , governatore del Veneto, ha firmato una nuova ordinanza in cui si chiarisce come gli agricoltori veneti dovranno ridurre le derivazioni se la portata al secondo dell'Adige al ponte di San Lorenzo sarà inferiore ai 180 metri.

La portata del fiume, secondo i dati dell'Ufficio dighe, è diminuita rispetto a pochi giorni fa. La media della portata è passata da 197 metri al secondo di sabato ai 182,65 metri di giovedì, soglia sopra la quale le riduzioni imposte agli agricoltori veneti dalla Regione vicina non partono. «Ma noi chiediamo di rilasciare ai produttori idroelettrici non solo l'acqua turbinata - spiega Andrea Crestani, direttore dell'Associazione dei bacini idrici del Veneto - Perché se non piove, abbiamo pochi giorni per evitare che l'agricoltura veneta soccomba».

Nell'ordinanza di Zaia, si chiede un confronto con Trento e Bolzano per arrivare a un accordo «finalizzato a definire un protocollo di gestione delle risorse idriche del Fiume Adige, allo scopo di preservare e tutelare, secondo principi di salute pubblica, i prioritari attingimenti idropotabile e irriguo sull'asta terminale».

L'assessore provinciale all'ambiente Mauro Gilmozzi spiega che «c'è un confronto coopertivo con il Veneto sul tema, come Trentino abbiamo fatto tutto quanto era possibile e abbiamo garantito un apporto d'acqua per fronteggiare l'emergenza. Che, sottolineo, non c'è solo in Veneto ma anche in Trentino. Ma c'è un però. La pianura non può pensare che l'acqua della montagna sia a sua disposizione, come quella dei laghi che vuol dire vita per chi ci vive ed è necessaria per la biodiversità. E poi anche noi dobbiamo guardare anche ai nostri bisogni».

Gilmozzi chiede al ministero dell'ambiente di «coordinare la questione comn le Regioni vicine secondo una prospettiva più ampia: non si può agire sempre quando c'è l'emergenza, ma occorre prendere atto della ciclicità di questi fenomeni e dei cambiamenti climatici, con la necessità di pensare che l'acqua deve essere usato in maniera responsabile. Ragioniamo quindi se tutta l'agricoltura sia sostenibile: quella per l'alimentazione deve venire prima di quella usata, ad esempio, per fare business con il biometano».

Ai problemi di scarsità d'acqua si aggiungo ora quelli legati a possibili incendi: «I pascoli e la vegetazione alpina sono a rischio - spiega la Protezione Civile -. I roghi possono essere innescati per cause naturali, ma soprattutto dai fuochi accesi dall'uomo, non opportunamente gestiti e controllati».

Dalla Protezione civile e dal Corpo forestale arriva quindi l'invito a prestare la massima prudenza e a segnalare con la massima tempestività eventuali focolai. La Protezione civile ricorda che per difendere i boschi dagli incendi, tutelare l'ambiente e la sicurezza delle persone che vivono e frequentano la montagna, è necessario agire con prudenza. La norme della Provincia vietano di bruciare stoppie e di accendere fuochi liberi, all'interno dei boschi e nelle immediate vicinanze, con l'eccezione per i punti fissi attrezzati e i fornelli protetti. Poi una richiesta ai Comuni: in vista di delle feste «che prevedono l'accensione di fuochi, come nel caso della imminente festività religiosa del 26 giugno, si invitano le amministrazioni locali, gli organizzatori e la cittadinanza alla massima prudenza» per «prevenire eventi pericolosi sul territorio».

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