Il ministro austriaco: «Rifugiati fuori dall'Ue» Kurz: chiusura delle rotte del Mediteraneo «Chiudendo i Balcani arrivi calati del 98%»

«L’Austria ha sempre sostenuto la necessità di avere centri per rifugiati fuori dall’Europa, in modo che il salvataggio nel Mediterraneo non sia un biglietto per l’Europa Centrale».

Lo ha ribadito il ministro degli esteri, Sebastian Kurz (nella foto sulla destra) all’arrivo al Consiglio a Lussemburgo, specificando che «finché la gente continuerà ad essere portata in Europa centrale dopo il salvataggio, sempre più gente si metterà in viaggio, i trafficanti guadagneranno sempre di più e, cosa peggiore, sempre più persone moriranno: non appena fermeremo la gente alla frontiera esterna dopo il salvataggio e da lì saranno organizzati i ritorni, difficilmente la gente si metterà in cammino».

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Kurz, che in Austria è dato per favorito alle prossime politiche, ha affermato che continuerà a sostenere la sua linea «a livello europeo»: «Sono convinto che alla fine sarà questa la linea della Ue». Il ministro degli esteri austriaco ha aggiunto che «il sistema di asilo europeo deve essere drasticamente cambiato».



«Sulla carta - ha osservato Kurz - abbiamo il sistema di Dublino, ma la grande maggioranza non fa domanda di asilo in Grecia o in Italia».

Infine ha rivendicato l’azione per la «chiusura della rotta dei Balcani Occidentali: «Quasi tutti profetizzavano che non avrebbe funzionato e dicevano che era illegale e inumana, ma il risultato è che gli arrivi sono calati del 98%» e «lo stesso va fatto sulle altre rotte».

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