Sulle sei linee «anti evasione» 700 euro in più al giorno

di Flavia Pedrini

Salgono a sette le linee «anti-evasione», quelle con i conducenti-controllori in servizio sugli autobus di Trentino Trasporti. Alle tratte urbane 14, 17, Np (la navetta parcheggio), 11, 12 e 15, si aggiunge anche la numero 3, che collega Trento con Cortesano e Villazzano. Ma l'obiettivo è estendere il sistema a tutte e 17 le linee cittadine, perché il sistema di biglietteria e controllo a bordo funziona.  A dirlo sono i numeri. Già i primi dati di marzo avevano offerto dati sorprendenti sugli effetti della sperimentazione, partita a novembre sulle tre linee urbane 14, 17 e Np. La «fotografia» di maggio, con le sei tratte operative, conferma che si tratta di una politica efficace: 700 euro di incassi in più al giorno, che in un anno diventano 230 mila. E una volta che il sistema sarà esteso a tutte le tratte urbane, dalla lotta ai «furbetti» del bus, potranno arrivare 1,7 milioni di euro.  «I dati di maggio confermano che la salita dalla porta anteriore con il controllo dell'autista potrà portare sino a 2 milioni di euro di recupero: evasione reale al 10%», evidenzia il dirigente del Servizio trasporti della Provincia, Roberto Andreatta.

Ma ecco alcuni dati. Mettendo a confronto una giornata della settimana di metà maggio (8 - 14 maggio 2017 raffrontata con la settimana 9 - 15 maggio 2016) si scopre che dopo l'introduzione delle nuove modalità sono «emerse» 320 validazioni medie al giorno in più, ovvero il 36%. Alle obliterazioni vanno aggiunti 86 biglietti giornalieri mediamente emessi a bordo a 2 euro, e le maggiori validazioni della carta a scalare e biglietti omaggio pari a 145 giorno. Che tradotto in cifre, significa 700 euro al giorno e, in proiezione, 230 mila euro annui. «Se poi si parametra il recupero sulle linee citate alla intera rete (quando questa vedrà integralmente la applicazione delle nuove modalità) - evidenzia Andreatta - ne deriverà un recupero stimabile a 1,7 milioni di euro». Una stima, spiega il dirigente, che viene fatta parametrando i 230.000 euro di tali linee, che rappresentano il 13%, alla intera rete. Insomma, da una lato le nuove modalità consentono di recuperare cifre davvero ingenti e dall'altra indicano che «l'evasione vera si colloca ben al di sopra dei dati emergenti dalle azioni dei verificatori». A dirlo sono i 551 utenti paganti in più al giorno sui 55.000 circa passeggeri, che collocano l'evasione reale al 10%.

E le disposizioni in materia di controllo della regolarità tariffaria dei passeggeri e l'emissione di titoli di viaggio chieste agli autisti entrano anche nella trattativa sindacale. Prendendo spunto dalle proiezioni sugli incassi una volta che il sistema sarà a regime. «Estendiamo le disposizioni aziendali a tutte le linee, ma riconoscete all'autista un terzo della produttività degli incassi», chiede Andrea Moscon, della Fit Cisl del Trentino, ricordando che la sperimentazione sulla linea 3, la più lunga della tratta cittadina del servizio urbano, sarà un banco di prova molto importante.

«In passato - dice - quando è stato messo in vigore l'accordo sulla sperimentazione dei controlli e della vendita di biglietti a bordo, come federazione abbiamo chiesto ed ottenuto un aumento del ricavo del biglietto venduto a bordo per il conducente da 40 ai 70 centesimi, consapevoli che andare ad uno scontro con l'azienda ci avrebbe portato a non ottenere nulla». Il sindacato si dice pronto a sedersi ad un tavolo per contrattare l'estensione del metodo «anti-evasione» a tutte le linee, «previo il recupero del terzo della produttiva degli incassi ad autisti e verificatori», ma anche con un potenziamento del personale, che è ancora in una fase di sperimentazione.

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