Il caso del finto carabiniere Sesso in cambio di informazioni

Sesso in cambio di informazioni. Questo, secondo l’accusa, avrebbe fatto un 43enne trentino che, facendo credere ad una donna di appartenere all’Arma dei carabinieri, avrebbe ottenuto prestazioni sessuali gratuite come «prezzo» della propria mediazione.

L’uomo, che era invece stato congedato quasi dieci anni fa dall’Arma, è finito a processo e deve rispondere di millantato credito.

I fatti oggetto del procedimento penale sono successi nel 2012. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la donna, che evidentemente esercitava il mestiere più antico del mondo, avrebbe contattato l’imputato nella convinzione che fosse un carabiniere, chiedendogli se poteva fare da «mediatore» ed ottenere informazioni che la riguardavano, in particolare se fosse oggetto di intercettazioni telefoniche o pedinamenti.

L’uomo si sarebbe detto disponibile a contattare le forze dell’ordine, «pretendendo ed ottenendo quale corrispettivo prestazioni sessuali gratuite», che la donna avrebbe effettuato nel corso di quattro diversi incontri.

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