È morto Paolo Dal Rì La Cisl trentina in lutto

di Angelo Conte

Se ne è andato, a 73 anni, Paolo Dal Rì, segretario per tre mandati nella Cisl trentina, tra il 1990 e il 2001. Uomo dialogante, Dal Rì era stato in grado di far crescere il sindacato di matrice cattolica a livello provinciale, tanto da arrivare a far superare, durante i suoi anni di segreteria generale, dal 1990 al 2001, i 31.500 iscritti. Dal Rì, che era malato e era accolto nella Rsa di Mezzocorona, se ne è andato il 26 aprile. Il funerale si è tenuto in forma privata per volontà della famiglia.

Nato a Romeno l'8 marzo del 1944, Dal Rì sin da giovane aveva dimostrato un'inclinazione per le questioni culturali. E da studente, come capitava allora a molti ragazzi nonesi, aveva frequentato il seminario, senza poi proseguire. Le sue passioni erano la politica e il sindacato: in val di Non si era avvicinato alla Dc, ma poi la sua strada l'aveva trovata nella Cisl, dove era entrato da giovane. Chiamato da Achille Pomini, segretario tra il 1976 e il 1980, era stato inviato a Firenze al centro studi, per essere poi richiamato a Trento.

Qui si era fatto notare alla guida del sindacato del settore agricolo e, durante la segreteria provinciale di Aldo Duca, aveva condiviso con quest'ultimo la battaglia, non certo facile, a favore dell'accordo sulla scala mobile. Nelle assemblee organizzate nelle fabbriche, ad esempio nell'ex Michelin, i favorevoli all'accordo dovevano sorbirsi una quota di critiche durissime che arrivavano a sfiorare l'insulto personale. Ma Dal Rì ci aveva messo la faccia perché se credeva in qualcosa la portava avanti anche se ritenuta impopolare. 

Tra le sue doti quella di essere un idealista e di avere un carattere buono, qualche volta troppo ricorda chi lo conosceva bene, e di aver dedicato tanto tempo al sindacato, anche dopo esserne uscito. «Sì - sottolinea ad esempio Roberto Vivian, già al vertice della Funzione pubblica Cisl - era una persona dialogante e sapeva ascoltare. La sua dote era quella di mantenere sempre un rapporto di collaborazione con le controparti. Era una persona alla mano ed aveva una grande capacità di analisi e scrittura. Dopo la sua uscita dalla Cisl rimase comunque a collaborare dandoci una mano con il giornalino del sindacato».

Nei suoi 11 anni di segreteria, spiega Nicola Ferrante, che di Dal Rì era stato l'organizzativo «abbiamo avviato un processo di maggior radicazione sul territorio, il sindacato, grazie a lui, si era accreditato con la giunta provinciale del tempo e la sua segretaria coincide con uno dei periodi ottimali della Cisl trentina. Era una persona molto seria, con grandi doti di solidarietà e abnegazione, un'abilissima penna».

Il momento più difficile della sua segreteria era stato a fine anni '90 quando al congresso di Piné, aveva sconfitto Giorgio Valzolgher, allora capo dei metalmeccanici e suo sfidante per la segreteria. Dopo l'esperienza in Cisl, finita nel 2001 (a lui succederà proprio Ferrante), Dal Rì aveva provato la strada della politica. Prima, alle elezioni politiche del 2001, si era candidato alla Camera in regione nelle liste di Democrazia europea fondata dall'ex segretario nazionale della Cisl Sergio D'Antoni. Poi, nel 2003, alle provinciali si era candidato nel Centro Popolare-Casa dei Trentini senza fortuna.

IL SALUTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

«Uomo di solida cultura e di grande disposizione al dialogo, si era formato dentro l’area del cattolicesimo popolare, portandone in superficie le attenzioni al sociale ed al mondo del lavoro».

Così il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti, ricorda il politico e sindacalista trentino Paolo Dal Rì. Dorigatti, da ex segretario della Cgil del Trentino, lo ricorda nelle diverse "battaglie" in provincia.

«Per tanti anni abbiamo collaborato, in situazioni veramente complesse e difficili, marcando culture e posizioni diverse ma senza mai arrivare a scelte irreversibili e dando invece corso ad una dialettica sindacale costruttiva ed intelligente», afferma Dorigatti.

 

 

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