Rubavano nelle case e negli ospedali: 4 arresti

Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri di Ponte Arche per furto

Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri di Ponte Arche per furto: due - una coppia di 50 e 47 anni - per aver commesso il reato negli ospedali di Tione, Rovereto ed Arco (come anticipato dall’Adige nei giorni scorsi); due - una 43enne ed una 23enne - per aver rubato in un’abitazione assieme ad una minorenne. Gli arresti sono avvenuti su ordinanza di custodia cautelare.

La prima attività ha riguardato un furto in abitazione verificatosi nel maggio dell’anno scorso a Stenico, quando tre donne, delle quali una minorenne, hanno rubato un portafogli nella casa di un anziano, che in quel momento si trovava nell’orto ed aveva lasciato la porta di casa aperta. Le ladre successivamente avevano utilizzato il bancomat per acquisti vari presso alcuni negozi. Proprio l’utilizzo della tesserina ha consentito di individuare le donne, con le telecamere di sorveglianza dei negozi e degli sportelli bancomat. «L’analisi del “modus operandi” delle donne, noto ai militari, che le avevano già arrestate per analoghi fatti, ha inoltre consentito di ricostruire vari episodi, portando la Procura di Trento a richiedere i provvedimenti di custodia cautelare ai domiciliari» evidenziano i carabinieri in una nota. Nei guai sono finite A.G, 43enne residente a Bressanone, M.L. 23enne di origine ucraina residente a Trento, che dovranno rispondere di furto in concorso aggravato e continuato, assieme ad una 15enne segnalata alla Procura dei minori.

La seconda attività ha riguardato i furti negli ospedali, partendo dalla sparizione di un portafogli avvenuto all’interno di una camera dell’ospedale di Tione a gennaio 2017, a danno di una signora che si trovava in visita ad un anziano parente. Tramite la tessera bancomat sottratta alla donna erano stati effettuati prelievi al bancomat. La vittima si era rivolta ai carabinieri di Ponte Arche. I militari, dopo aver acquisito i fotogrammi delle sportello automatico di prelievo, hanno da subito intuito di trovarsi a che fare con specialisti del settore: il denaro era stato prelevato da una persona che aveva il viso parzialmente nascosto con occhiali, berretto e sciarpa. Attraverso ulteriori accertamenti è stato individuato A.D., veneziano di 50 anni, già noto alle forze dell’ordine, riconosciuto proprio grazie ai passaggi nelle Giudicarie di una piccola utilitaria da lui utilizzata. Nei guai anche la convivente 47enne G.T. le iniziali del nome, per altri due furti avvenuti nel giro di pochi giorni, rispettivamente presso gli ospedali di Rovereto ed Arco.

«Decisivi per incastrare la coppia, sono stati i riscontri ottenuti tramite le registrazioni degli impianti di videosorveglianza presenti presso gli ospedali ed i riconoscimenti fotografici di pazienti e sanitari che avevano avuto modo di notare la coppia nell’immediatezza dei furti - spiegano i carabinieri - I due, già gravati da numerosi precedenti proprio per odiosi furti commessi in ospedali in tutto il Nord Italia in danno di pazienti e loro familiari, avevano probabilmente scelto di operare in Trentino nella piena convinzione di essere pressoché sconosciuti alle forze dell’ordine, tanto da effettuare soste in alberghi del Garda con camera vista lago». La Procura di Rovereto ha dunque emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei due, che ora si trovano presso la casa circondariale di Venezia.

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