Nascerà la «Locanda» per i padri separati

In Italia si parla di miliardi di euro spesi in parcelle per avvocati che si occupano di separazioni e divorzi e, secondo il Rapporto Caritas 2014, i padri separati sono circa 4 milioni, con 800mila che si trovano sulla soglia di povertà. Papà che, complice la crisi economica, per pagare il mantenimento dell'ex moglie e dei figli restano senza soldi per l'affitto e vivono dentro un'automobile, fanno la doccia in ufficio e la fila alla mensa dei poveri. Un fenomeno che coinvolge «più persone di quello che possiamo immaginare», come constatato da Giorgio Tavernini presidente dell'associazione Capst (Centro aiuto papà separati del Trentino), che rappresenta una «silenziosa bomba ad orologeria», innescata anche in Trentino. «Solo da noi, piccola associazione gestita da cinque volontari, all'anno arrivano circa 70/80 persone che si stanno separando».

Il problema poi è che tanti separati in difficoltà fanno fatica ad esporsi e «spesso li vediamo arrivare accompagnati dall'amica o dalla sorella». In proposito si stanno muovendo le Acli Trentine con l'intervento di Ipsia (Istituto pace sviluppo e innovazione) e Cta (Centro turistico delle Acli), «alla luce di non poche segnalazioni ricevute di trentini che effettivamente vivono in macchina». Il loro ultimo progetto prevede infatti la creazione di una nuova struttura di accoglienza e accompagnamento sociale per dare supporto a padri separati con problemi economici e difficoltà abitative. Una «Locanda», dove i papà in difficoltà possano fermarsi pochi giorni o qualche mese e con pochi euro permettersi un posto letto, un bagno ed un pasto, ritrovarsi in un'esperienza di convivenza tra persone nelle stessa situazione. Dove trovare supporto dal punto di vista sociale, professionale e soprattutto psicologico, per cui «abbiamo istituito un tavolo di lavoro ad hoc che si occupi di questi aspetti», ha spiegato il residente di Ipsia e Cta trentine Fabio Pipinato. Aspetti importanti per evitare il peggioramento di condizioni già critiche, «pensando che uno dei maggiori disagi che riscontriamo è quello di persone piuttosto benestanti che in questa situazione cadono nella povertà mangiandosi i soldi con macchinette e giochi d'azzardo». Il luogo dove predisporre la «Locanda» è già stato individuato: «si pensa alla collina est di Trento dove, vicino all'ex Ospedalino, sorge il convitto «La Collina» che attualmente ospita studenti delle superiori provenienti dalle valli». 

Il progetto, presentato nell'ambito del bando «Welfare generativo» promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio, è quello di ospitare i papà in uno dei quattro piani liberi del dormitorio. «Qualora non venisse approvato lo porteremo comunque avanti e, se pur con tempi probabilmente più dilatati, sicuramente saremo pronti per la prossima stagione, prima dell'inverno». Intento analogo risiede in un progetto del Servizio opere pubbliche della Provincia che prevede la realizzazione di un prefabbricato in via Lavisotto destinato ad accogliere persone senza dimora, compresi padri separati, approvato già nel 2012 in consiglio comunale e che però ancora non è stato realizzato. Recentemente oggetto di un'interrogazione della consigliera Violetta Plotegher per capire i ritardi, l'assessore Zeni ha risposto che si prevede il completamento del progetto esecutivo e l'avvio della procedura di gara per l'appalto entro questa primavera, con avvio dei lavori in autunno. «Tra gara e costruzione ci vorrà un anno circa», ha constatato l'assessora Mariachiara Franzoia.

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