I dubbi europei sull'Autobrennero Si avvicina la procedura d'ingrazione

Dati certi sull’uscita dei privati dalla compagine dell’A22, informazioni mancanti relativi alla futura in-house, per conoscere in che modo la nuova Autobrennero con la concessione trentennale in arrivo sarà in grado di rispettare le normative europee nel caso appunto della proroga della concessione autostradale.

Su queste basi, la Commissione europea ha acceso il faro sulla procedura di proroga della concessione all’Autostrada del Brennero. E ha inviato due lettere al governo italiano in cui chiede conto di alcuni ritardi nella procedura di proroga delle concessioni, da quella dell’A4 Serenissima, a causa del nodo Valdastico Nord, alle Autovie Venete e anche all’Autobrennero.

Per quest’ultima, secondo quanto pubblicato da Milano Finanza, i rilievi riguarderebbero la lentezza con cui si sta attuando l’iter per rispettare le prescrizioni previste dall’Ue rispetto alla concessione della proroga per una A22 in house, ossia in cui i soci pubblici abbiano il 100% del capitale.

«Abbiamo inviato tutta la documentazione necessaria al ministero - spiega il presidente dell’Autobrennero, Andrea Girardi - a partire dal nuovo statuto fino alla questione relativa al controllo analogo». Aspetto, questo, fondamentale per rassicurare la Commissione europea sul fatto che la futura A22, una volta che tutto l’azionariato sia pubblico, agisca in modo analogo a un servizio pubblico sottoposto al controllo degli enti locali futuri unici azionisti.

«Noi in questo senso abbiamo fornito a Roma lo schema di controllo analogo - sostiene ancora Girardi - Adesso spetta al ministero dare le risposte alla Commissione europea». Da A22 resta la fiducia che la concessione arriverà.

Le due direzioni generali che hanno inviato ciascuna una lettera al governo italiano per chiedere informazioni dettagliate sulla situazione delle concessioni autostradali ancora in ballo rispetto a possibili proroghe. Una modalità questa che precede, normalmente, la possibilità di avviare una procedura di infrazione che potrebbe rendere più difficile la strada anche all’A22 e alla nuova concessione, se la Commissione Ue non fosse soddisfatta delle risposte che arriveranno da Roma.

Dalla sede di via Berlino il presidente Girardi spiega che i compiti a casa sono stati fatti, almeno per quanto riguarda le prospettive dell’A22 in house e l’uscita dei soci privati.

Uno dei problemi riguarda la tempistica della trattativa con i privati per la loro uscita dalla società. Ma anche su questo dall’Autobrennero si fa notare come ci sia bisogno di una «decisione da Roma sul piano economico finanziario» come mette in evidenza lo stesso presidente Girardi.

La questione è la seguente: per valutare l’A22 e quindi avviare la trattativa con i soci privati che detengono circa il 19% delle azioni della spa, vengono utilizzati due diversi modelli di valutazione della società. Da un lato, infatti, c’è il metodo patrimoniale, che è possibile adottare già oggi, senza che servano altri dettagli, visto che i dati sono già presenti nei bilanci della spa.

Dall’altro, però, c’è quello reddituale, ossia basato sulla futura capacità dell’A22 di produrre utili e quindi dividenti per gli azionisti. In questo caso, però, serve capire come saranno definite le tariffe - con dei dubbi ancora aperti sulla questione degli incrementi per i mezzi più inquinanti ad esempio - e la quantità e tempistica degli investimenti richiesti alla concessionaria come contropartita per la proroga trentennale.

In quest’ultimo caso, di fatto, si sa con una certezza quasi assoluta che all’A22 si chiederà di mettere mano ad opere per un totale di 3 miliardi di euro, da sviluppare nei trent’anni della concessione, a partire da quella più costosa e considerata la più necessaria, ossia la terza corsia, effettiva da Verona e Modena, dinamica da Rovereto a Bolzano sud.

Un cantiere che durerà anni e il cui costo complessivo è stimato sul miliardo. Ora si attende che Roma risponda alla Ue in tempi brevi, Ue che, senza informazioni soddisfacenti, potrebbe chiedere la gara.

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