Da oggi stop alle nascite a Cavalese Zeni: «Lavoreremo per la riapertura»

«Lavorare insieme per garantire condizioni tali da poter riproporre al ministero la riapertura del punto nascita di Cavalese. Ma l’ospedale di Cavalese rimane centrale nel sistema sanitario trentino e nel frattempo tutte le procedure, a partire dal reclutamento dei medici, rimarranno attive».

Parole di Luca Zeni, assessore provinciale alla salute, pronunciate in un incontro con i sindaci e i presidenti delle Comunità di Fiemme e Fassa.

Dopo la chiusura (prevista per oggi) del Punto Nascita di Cavalese Luca Zeni (Pd) e la giunta guidata dal governatore Ugo Rossi (Patt) in questi giorni è nel pieno della bufera.

Una buona fetta dei cittadini delle valli di Fiemme e Fassa non accetta l’idea che non si possa più partorire nell’ospedale di Cavalese. E l’opposizione non risparmia critiche al centro sinistra autonomista.

‪«Riteniamo che esistano ancora margini per riuscire a far riconoscere che esistono zone disagiate e che si possano immaginare modalità di presa in carico delle donne “più flessibile”. Non si possono improvvisare proposte - ha aggiunto Zeni - ed anzi è quanto mai doveroso condividere il percorso con altre regioni che presentano caratteristiche analoghe alle nostre».

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La Provincia, in una nota, riassume tutto il percorso che, alla fine, ha portato alla decisione della chiusura del Punto Nascita. Eccolo qui sotto.

PEDIATRI E ANESTESISTI INSUFFICIENTI

«A partire dal 30 novembre 2015 in adempimento alla deliberazione della Giunta provinciale n. 2168 del 27 novembre 2015 che ha autorizzato l’Apss ad effettuare assunzioni di personale sanitario, per una spesa massima aggiuntiva di 9 milioni di euro, per l’adeguamento delle unità operative del Sistema ospedaliero provinciale molte iniziative sono state intraprese dall’Apss per reperire professionisti da assegnare ai punti nascita provinciale ed in particolare al punto nascita di Cavalese.

BANDO DESERTO

A novembre 2015, appena entrata in vigore la normativa sull’orario di lavoro che ha costretto alla riorganizzazione del lavoro, il primo tentativo di ricerca di professionisti finalizzata alla messa a norma dei punti nascita è stato un bando di concorso unitario per pediatri, ginecologi e anestesisti per ciascuno dei punti nascita all’epoca in attività (Tione, Arco, Cavalese e Cles). Questa modalità di ricerca per la pediatria e l’anestesia non ha dato alcun esito con riferimento all’ospedale di Cavalese: la pediatria è andata deserta e per l’anestesia ha visto un unico candidato in comune con Cles.

NESSUN MEDICO IN VAL DI FIEMME

A giugno 2016 dopo la chiusura della tornata delle specializzazioni nelle Università più vicine alla provincia di Trento si è partiti con un concorso e un avviso pubblico: è stata fatta, oltre l’ordinaria pubblicità prevista per i concorsi pubblici (in Gazzetta ufficiale, Bur e sito internet aziendale), una pubblicità specifica attraverso siti specializzati e quotidiani a diffusione nazionale (per l’elenco completo si rimanda alla tabella allegata). La ricerca ha permesso di trovare un buon numero di medici: di questi però solo 4 hanno dato disponibilità per sedi di ospedali periferici e sono stati mandati a Cles. Tutti gli altri sono stati assunti su Trento (7 medici anche se di fatto 3 lavoravano già con contratti a termine) e 3 a Rovereto (di questi 2 in servizio)

Con la stessa data del 21 giugno è stato anche fatto un avviso di mobilità per medici dipendenti da altre aziende pubbliche interessati ad essere trasferiti all’Apss. A quella prima procedura di mobilità si sono iscritti due medici che non hanno superato però il colloquio di selezione.

NUOVO CONCORSO NEL SETTEMBRE 2016

A settembre 2016 è stato fatto un altro concorso: su 18 iscritti se ne sono presentati quattro: il primo della graduatoria è stato assunto su Cavalese e ha iniziato il lavoro a fine febbraio, gli altri tre che comunque avevano rinunciato a Cavalese e, pur contattati immediatamente dopo il concorso, hanno rinunciato.

A inizio dicembre 2016 è stata fatta una selezione fatta a cui si è iscritto un pediatra che non si è presentato al colloquio.

BANDO DI MOBILITÀ

A novembre 2016 è stato fatto un avviso di mobilità specifico per Cavalese: si è iscritto un professionista, che ha superato la selezione ed è stato chiesto il nulla osta alla sua Azienda sanitaria il 17 gennaio (oltre a numerosi contatti personali con lui e con la direzione generale) ma ad oggi non è arrivata alcuna la risposta.

A novembre è stato fatto un avviso di mobilità specifico per Cavalese: si è iscritto un altro professionista, deve essere fatta la selezione, l’8 marzo è arrivato il nulla osta preventivo alla mobilità.

Preme evidenziare che la mobilità interregionale prevede un iter ben preciso con un bando di mobilità e una selezione, di norma colloquio. Se il candidato lo supera viene attivato il trasferimento ma questo richiede l’assenso dell’azienda dove il medico lavora. Per maggiore garanzia il nulla osta viene richiesto alle aziende da parte dei partecipanti come allegato alla domanda di partecipazione alla mobilità (nulla osta preventivo).

A conclusione si precisa anche che l’elenco dei candidati iscritti ai due concorsi, completo di indirizzo mail e numero di telefono è stato mandato subito dopo la scadenza del termine per la presentazione delle domande a Parto per Fiemme e nonostante questo su 29 iscritti si sono presentati in 17 (tutti idonei) al primo concorso e al secondo concorso su 18 iscritti se ne sono presentati 5 di cui 4 idonei.

DIRIGENTI E ANESTESIA

La funzione anestesiologica è garantita a Cavalese da un direttore e tre dirigenti medici (il quarto previsto come per gli altri ospedali ha iniziato a metà febbraio ma in contemporanea è cessata un altro professionista immediatamente sostituito). Il nuovo anestesista è stato assunto il 23 febbraio 2017 e prenderà servizio compatibilmente con i tempi contrattuali previsti.

«MANCA LA SICUREZZA»

(...) Non è stato possibile garantire i livelli di sicurezza pediatrica previsti dalla normativa. Si precisa inoltre che sono stati contattati personalmente o con email alcuni medici pediatri e che la messa a regime dei punti nascita non prevede il contratto libero professionale tra quelli idonei a garantire lo standard di copertura.

PROPOSTI TURNI EXTRA IN VALLE

(...) La direzione generale ha inviato a tutti i pediatri dipendenti dell’Apss una richiesta di disponibilità a effettuare turni aggiuntivi oltre l’orario di servizio per la copertura dei turni all’ospedale di Cavalese con una retribuzione aggiuntiva di 600 euro lordi a turno oltre al riconoscimento delle spese di trasferta: nessun pediatra ha dato la disponibilità. La mancata disponibilità è stata confermata anche dopo che la loro responsabile ha chiarito che i turno potevano essere effettuati anche dai medici che non avevano le 200 ore di attività richiesta dal contratto.

STOP ALLE NASCITE

Per quanto riguarda le iniziative messe in campo a partire dall’11 marzo 2017 (domani, ndr) quando sarà sospesa l’attività del punto nascita di Cavalese, si riporta l’organizzazione provvisoria dell’attività materno infantile nelle valli di Fiemme e Fassa.

Ginecologo: dal lunedì a domenica ore 8.00-14.00 per attività specialistica, giovedì 14.00 – 18.00 per ambulatorio ecografie, attività consultoriale invariata (15 ore settimana)

Personale ostetrico:  dal lunedì al sabato 7.00 – 14.00 - 1 Unità a supporto del medico per le attività ambulatoriali; dal lunedì al sabato 7.00 – 14.00 - 1 unità per ambulatorio percorso nascita a Cavalese; dal lunedì al venerdì per ambulatorio percorso nascita in val di Fassa, con orario attuale; dal lunedì alla domenica h 24 - 1 unità in Pronta disponibilità per supporto al Percorso Nascita

Pediatra: sabato e domenica orario 10.00-18.00; lunedì – venerdì  orario 14.00 – 18.00.
 
Lo schema sarà garantito per le prossime due settimane, seguirà quindi una riprogrammazione della presenza oraria per le attività a regime.

SERVIZIO URGENZA IN ELICOTTERO

(...) anche in queste settimane il servizio di urgenza emergenza è sempre garantito anche con il volo notturno, in attesa di tornare a pieno regime in breve tempo.

Nei prossimi giorni sarà data piena operatività al percorso nascita già attivo nelle valli di Fiemme e Fassa che prevede l’assistenza delle donne in gravidanza che saranno accompagnate alla nascita da una rete integrata di professionisti. Il fulcro del modello è l’ostetrica dedicata che segue la donna garantendo la continuità delle cure, l’assistenza pre e post-natale, l’educazione, il counselling e lo screening per promuovere e monitorare il benessere della mamma, del neonato e della famiglia nel suo insieme.

PRONTA DISPONIBILITÀ

(...) Per le donne inserite nel percorso nascita, ad oggi sono più di 200 quelle che hanno fatto il primo colloquio, si prevede anche l’attivazione di un servizio di pronta disponibilità sulle 24 ore dalla 37asettimana compiuta e fino al parto per la diagnosi di travaglio con eventuale accompagnamento al Punto nascita fermo restando, per le emergenze, l’attivazione diretta di Trentino emergenza 118.

L’ostetrica dedicata manterrà il contatto con la donna per il periodo seguente alla nascita con la presa in carico al momento della dimissione dall’ospedale. Le ostetriche del Punto nascita scelto dalla coppia assicurano una presa in carico one to one dal momento dell’ingresso in sala parto comunicando all’ostetrica dedicata l’avvenuto parto e la salute della madre e del neonato al momento della dimissione. L’ostetrica dedicata costituirà il punto di riferimento anche per le necessità assistenziali che potrannopresentarsi successivamente alla nascita».

Fin qui la Provincia. Le contestazioni dal territorio stanno già arrivando. Nelle foto qui sotto l'assessore Luca Zeni con il presidente Ugo Rossi e il vicepresidente Alessandro Olivi

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