In Italia niente lavoro, va in Australia ma muore in un tragico frontale a 25 anni

Durante l’estate era spesso a Trento, per trovare la nonna Maria Pia Mori e lo zio Gino Benatti, molto conosciuti in città per essere i titolari dell’edicola della stazione. E all’edicola anche lui, Francesco Marozzo, ci aveva lavorato spesso e volentieri, proprio durante la stagione più calda. Purtroppo il 25enne si è spento in un tragico incidente stradale, avvenuto il 10 febbraio scorso in Australia: per trovare un lavoro, infatti, aveva deciso di partire e andare dall’altro capo del mondo, più precisamente a Perth. Era salito su un aereo a Bergamo, dove viveva, il 29 gennaio scorso e lunedì 13 febbraio avrebbe dovuto iniziare a raccogliere mele in una «farm»: il venerdì precedente, insieme all’amico Sami Remadi, 23 anni, si stava recando proprio a visitare l’azienda agricola che li aveva assunti, ma improvvisamente la loro auto è stata centrata frontalmente da un furgone guidato da un diciottenne, che probabilmente ha imboccato contromano la strada. Lo scontro è stato terribile e Francesco Marozzo, che sedeva sul lato del passeggero, è morto sul colpo. Ferito, ma non in maniera grave, l’amico.  

«A Bergamo non riusciva a trovare lavoro - spiega lo zio Gino Benatti -, se non come benzinaio o pony express, e solo in maniera saltuaria. Così ha caricato la valigia di sogni e aspettative ed è volato fino in Australia. Ma il destino ha voluto che quel lavoro non riuscisse nemmeno a iniziarlo». Una storia drammatica per un ragazzo sempre sorridente, che chiedeva solamente un lavoro per potersi mantenere. «Era venuto a Trento a salutare me e soprattutto la sua nonna prima della partenza alla volta di Perth: Francesco era un ragazzo disponibile e sorridente, sempre positivo e anche alla nostra edicola aveva sempre lavorato con grande impegno» prosegue lo zio. La salma arriverà in Italia oggi, dopo la fase burocratica curata dall’ambasciata italiana in Australia. Ad attenderlo mamma Lorenza Benatti, papà Stefano Marozzo e la sorella Teresa, non ancora maggiorenne. I funerali si svolgeranno a Bergamo giovedì, probabilmente davanti a tante persone e a tanti amici, considerato che il 25enne era un ragazzo solare e molto amato, che aveva giocato a calcio per tanti anni, come portiere, e anche a scacchi. «Ci dispiace che nostro figlio sia stato costretto ad andare all’estero per cercare un lavoro perché l’Italia non gli offriva nessuna possibilità» ha detto con amarezza ai quotidiani bergamaschi Stefano Marozzo, papà di Francesco. «Era entusiasta di affrontare questa nuova avventura».

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