Danni erariali in Trentino: più controlli antisprechi Concessione A22 nel mirino della Corte dei conti

di Flavia Pedrini

In tempi di crisi economica e forte indebitamento finanziario sprechi e appropriazioni di denaro pubblico non possono essere tollerati. Eppure, anche nel corso del 2016, c'è chi ha usato i soldi pubblici per scopi diversi da quelli a cui erano destinati (il caso dei Fondi sociali europei) o ha ricevuto fondi per progetti in Africa (in Costa d'Avorio e Guinea Bissau) per interventi di cooperazione mai realizzati.

I casi di danno erariale scoperti - e spesso puniti - dalla Corte dei conti di Trento sono molteplici - ci sono anche un falso medico e un funzionario infedele - e offrono uno spaccato che, seppure in un tessuto «fondamentalmente sano», sono un campanello di allarme da non sottovalutare, come ha ammonito il presidente della sezione giurisdizionale Maurizio Zappatori, che ha tracciato un bilancio con il nuovo procuratore regionale Marcovalerio Pozzato. Ma l'inaugurazione dell'anno giudiziario è stata anche l'occasione per tracciare le linee su cui si muoverà l'azione della procura: verifica delle situazioni di incompatibilità e conflitto di interessi, ma anche difesa dei principi di concorrenza, con un occhio di riguardo all'attività contrattuale. E tra le gare finite sotto la lente c'è pure quella (mancata) per il rinnovo della concessione dell'A22.

Controlli e soglia di allarme .

Nel corso del 2016 l'attività della magistratura contabile ha permesso di recuperare 424.347 euro e sono state emesse condanne per 1.628.838 euro. I fatti che hanno causato un danno erariale, soprattutto quelli dolosi, emersi dalle sentenze del 2016, secondo il presidente Zappatori, «hanno una rilevanza non trascurabile in rapporto alla modesta estensione del territorio provinciale e all'entità numerica ristretta della popolazione che vi abita. Sono dei chiari segnali di allarme e forse la parte emersa di un grande iceberg - ha detto - Deve dunque essere mantenuto alto il livello di attenzione su questi fenomeni». E il primo antidoto deve venire dagli enti pubblici, attraverso un rafforzamento dei controlli.

«L'amministrazione pubblica deve avere dei sistemi di controllo indipendenti da chi assume le decisioni di spesa, perché la mancanza di controlli interni crea i presupposti per l'intervento della magistratura».

La concessione Autobrennero.

Nell'indicare gli indirizzi dell'attività 2017 e le indagini in corso, il procuratore Pozzato ha parlato di una ipotesi di danno erariale con riferimento al «mancato rinnovo della gara (con applicazione di criteri di concorrenzialità) relativa a concessione di autostrada». Il riferimento non può che essere alla proroga trentennale della concessione A22 alla futura società in house Autobrennero SpA, messa nero su bianco con la firma del protocollo di intesa a gennaio 2016 tra il ministro Graziano Delrio e i soci pubblici dell'Autobrennero. Un'operazione che vale 8 miliardi di euro tra investimenti (6) e oneri che che A22 dovrà versare allo Stato (568 milioni più 1.395 di canone).
Ma sul punto il riserbo del procuratore è massimo e, dunque, non è possibile sapere quali siano gli elementi al vaglio della magistratura.
La concessione senza gara un anno fa era peraltro già finita anche nel mirino dell'Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, dopo la segnalazione del capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, che aveva parlato di «operazione fatta in spregio alle regole del mercato e della concorrenza».

comments powered by Disqus