Migranti in Trentino: spazio per altri 300 Accordo con Roma: da 1.475 a 1.781

di Angelo Conte

Il numero di migranti massimo che nel 2017 potrà essere collocato in Trentino sale da 1.475 del 2016 a 1.781. La cifra, che risponde al criterio dello 0,89% di quelli presenti sul territorio nazionale assegnati da Roma a ciascuna delle due Province di Trento e Bolzano, è stata messa nero su bianco nel nuovo accordo tra il Dipartimento della solidarietà sociale e il Commissariato del governo.

A firmarlo il prefetto Pasquale Gioffrè e il dirigente provinciale Silvio Fedrigotti. I migranti assegnati alla nostra provincia col nuovo accordo ovviamente non si sommano a quelli previsti nell’intesa precedente.

Se si considera il fatto che oggi sono ospitati in Trentino circa 1.450 persone, il nuovo limite a 1.781 implica che potranno arrivare altri 300 profughi in più rispetto a quanti ce ne sono oggi.

Va poi messo nel conto anche il fatto che una quota di persone possa non ricevere il diritto a rimanere e sia costretto ad andarsene o se ne vada verso altre zone perché in Trentino non trova una propria strada.

In ogni caso, il numero massimo fissato nel protocollo siglato da Gioffrè e Fedrigotti, potrebbe anche subire un aumento se il numero di migranti presenti effettivamente in Italia durante l’anno in corso dovessero superare le previsioni che parlano di circa 200.000 profughi stabili.

«Se le misure annunciate dal ministro Minniti porteranno i frutti previsti - sottolinea Fedrigotti - la quota di 1.781 dovrebbe essere rispettata, altrimenti è probabile che il numero possa salire. Almeno guardando l’andamento che si è andato a definire negli ultimi anni». Molto dipenderà anche dall’operatività dell’accordo siglato dall’Italia con la Libia e che punta a evitare o comunque a limitare il traffico illegale di esseri umani e quindi a prevenire gli sbarchi gestiti dagli scafisti.

Le misure annunciate da Minniti all’ultimo vertice con le Regioni qualche settimana fa sono note e parlano della realizzazione di nuovi Cie, ossia centri di identificazione ed espulsione destinati a ospitare i migranti che siano considerati pericolosi e che vadano espulsi dal Paese in tempi rapidi.

Accanto a ciò è stato confermato il «modello Trentino dell’integrazione» attraverso la collocazione diffusa sul territorio e non concentrata in pochi grandi centri dei profughi e dei richiedenti asilo.

Allo stesso tempo, si chiede a chi arriva e viene ospitato di rispettare in maniera più rigorosa le regole e di attivarsi per integrarsi nella società. Regole che la stessa Provincia recentemente ha modificato e reso più stringenti per chi viene ospitato nei centri di accoglienza e nelle famiglie o negli appartamenti acquisiti dai privati.

A fronte dell’impegno della Provincia il governo contribuirà con 33 euro al giorno per migrante ospitato. Cifra che si è alzata rispetto ai 30 euro del passato: i 3 euro in più riguardano la copertura dei costi per la vigilanza dei centri in cui le persone ospitate sono aumentate.

Nei 33 euro è prevista anche la quota assegnata ai migranti: il cosiddetto pocket money giornaliero è di 2,50 euro pro capite fino a un massimo di 7,50 euro per nucleo familiare (3 o più componenti). Sono previsti anche i buoni spesa che vengono però erogati solo quando i beneficiari sono autonomi nella preparazione dei pasti.

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